La mano nella scatola di cartone è pronta per estrarre il biglietto blu numerato, il viso di Mario è gioioso, simpatico e pieno di energia. Siamo in un mondo diverso, una realtà associativa, dove ognuno lavora per l’altro, avendo come sola ricompensa la voglia di condividere una passione.
Nell’aria silenziosa dell’aula gremita di volontari, esce una frase che fa ridere tutti “posso fare il bambino?” togliendo alla fine del suo lavoro i dubbi su chi del gruppo sarà in squadra.
Estrarre dei biglietti è da sempre una realtà che ognuno di noi aspira perché dà quell’attimo di visibilità e di allegria finalizzata ad attirare l’attenzione dei presenti, in un momento che diventa quasi un gioco, dove non si vince nulla, ma comunque si tiene il fiato sospeso mantenendo l’attenzione.
Essere giovane non è una mera questione anagrafica, ma conservare una freschezza intellettiva con l’obiettivo finale di essere un volontario speciale che usa i propri talenti in maniera istintiva. Come un bambino. (gd)