Eppure sono ancora qui

Invisibili! In due giorni di presenza al campo di Marco di Rovereto, non si sono fatti vedere, eppure ci sono e non possiamo dimenticarli.

Migranti. La maggior parte di loro provengono da Nigeria, Mali o Pakistan. Non sempre hanno una lingua comune ma di sicuro hanno un sogno, quello di migliorare la propria situazione di vita. Li abbiamo visti e accolti in numeri importanti negli scorsi anni e ora che la frequenza degli arrivi sembra diminuita l’attenzione verso di loro rischia di passare in secondo piano.
Attualmente sono quasi trecento i richiedenti asilo nella struttura di Marco di Rovereto, ma dislocati come sono nella parte alta del complesso di protezione civile è come se non ci fossero e chi è presente qui in questi giorni non ha la percezione della loro presenza. Eppure ci sono, ogni mattina si alzano, si lavano, si vestono e fanno colazione, escono dai container per affrontare le attività quotidiane. Vanno a scuola per imparare l’italiano o presso qualche azienda per un periodo di tirocinio, si impegnano per crearsi un futuro all’interno della società trentina.
Se da una parte va riconosciuto che chi partecipa ai vari corsi che vengono periodicamente svolti non ha materialmente tempo per dedicarsi ad altre attività (i discenti della due giorni sulla comunicazione sono chini sulla tastiera nella preparazione dei vari elaborati), resta comunque l’impegno a non scordarsi di loro e partecipare alle varie proposte messe in atto dalla Croce rossa trentina in collaborazione con Cinformi, l’ufficio della provincia di Trento che si occupa – fra le altre cose – della gestione e dell’accoglienza dei migranti. Non sono da sottovalutare la semplicità di pomeriggi o serate dove si conversa per migliorare il loro apprendimento della lingua, o i momenti ludici dove attraverso il gioco si approfondisce la conoscenza e si abbattono ostacoli culturali. È inoltre auspicabile che venga ripetuta l’esperienza della scorsa primavera dove sì è collaborato a ripulire e abbellire gli spazi con piccole piantine di fiori colorati.
Non viene richiesto molto, non servono specializzazioni particolari, solo salire verso la collina per avere una visione completa del mondo che ci circonda. (pm)