A Lavis il primo monitore Ama della Cri del Trentino
(pubblicato sul numero 28 di “Ti scrivo”)
Paola Moser, appartenente al gruppo Cri di Lavis, è la prima volontaria del Trentino a diventare monitore di assistenza malato e anziano in famiglia
In due weekend di febbraio e marzo il Comitato regionale Cri del Veneto ha organizzato la seconda edizione del corso regionale per aspiranti monitori di assistenza malato e anziano in famiglia. L’esame, che si è svolto a Padova lo scorso 26 marzo, ha permesso a undici volontari di acquisire la qualifica. A riguardo, abbiamo intervistato Paola Moser, unica trentina presente e unica attualmente in possesso del titolo.
Paola, in che cosa consiste la qualifica che hai ottenuto?
Quotidianamente le statistiche ci ricordano che l’età media della popolazione nazionale si sta alzando. L’assistenza domiciliare è sempre maggiore e, per questioni economiche, è affidata ai familiari. Con la mia qualifica, ho la possibilità di fornire un supporto formativo a chiunque abbia necessità di prestare assistenza. Si sviluppa in un percorso completo dove si possono apprendere nozioni basi di corretta alimentazione e igiene: si va dalla prevenzione e cura delle più comuni patologie della terza età, fino alle parti pratiche per acquisire metodologie corrette verso la persona accudita.
Cosa ti ha lasciato il corso?
Il corso di tipo residenziale, in due intensi fine settimana, ha favorito un clima di collaborazione e complicità tra noi discenti. Posso affermare di sentirmi parte di un gruppo a cui posso fare riferimento in caso di necessità e che conta anche sulla mia collaborazione per crescere.
Come pensi che potrai usare le tue competenze nelle attività del gruppo?
Ho già proposto per quest’estate, a chi presta attività presso la struttura di Lavis, una giornata di aggiornamento sulle tematiche legate alle persone anziane. Sono convinta che questo approfondimento ci permetterà un miglior approccio verso gli ospiti della Rsa. Mi rendo conto che, essendo l’unica con questa qualifica nella mia regione, ora non mi posso permettere di attuare grandi progetti; dopo questo “esperimento”, però, penso di suggerire un aggiornamento agli operatori sociali a livello provinciale. (apa)