Health care in danger, ecco cos’è
(pubblicato sul numero 27 di “Ti scrivo”)
La campagna, lanciata dalla Croce rossa internazionale, ha lo scopo di sensibilizzare la popolazione sul crescente fenomeno degli attacchi contro il personale sanitario non solo nei territori di conflitto, ma anche in zone di pace
Sono le 7:30 di domenica 17 febbraio, quando in piazza Cesare Battisti a Trento si iniziano ad intravedere le prime tende della Croce rossa. “Cosa sarà successo?” si chiedono alcuni passanti che con aria incuriosita cercano di capire cosa stia accadendo.
Si tratta della campagna di Croce rossa “Health care in danger”, ideata per sensibilizzare la cittadinanza contro le aggressioni alle strutture a agli operatori sanitari. In tutto il mondo infatti, sia in zone di guerra sia in contesti di pace, mezzi, strutture e operatori umanitario-sanitari subiscono aggressioni. Si calcola che in Italia solo nel 2018 ci siano stati circa tremila attacchi a personale sanitario. Sono appunto questi i dati che hanno spinto il Comitato internazionale di Croce rossa e mezzaluna rossa a lanciare questa campagna.
Anche la Croce rossa italiana ha aderito all’iniziativa, così come il Comitato provinciale di Trento, e con l’aiuto dei volontari che a fine gennaio avevano seguito il corso per diventare operatori health care in danger ha organizzato la giornata di sensibilizzazione in piazza.
L’attività prevedeva la ricostruzione di un piccolo ospedale dove era stato simulato un attacco. Con l’aiuto dei volontari veniva illustrato alla popolazione l’obiettivo della campagna, mentre con l’ausilio di un video venivano spiegate ai partecipanti le dinamiche con cui avvengono le aggressione e l’assurdità di quest’ultime dal momento che con questi attacchi si creano enormi problemi soprattutto alla popolazione civile. Queste strutture solo solitamente le uniche in grado di prestare soccorso alla cittadinanza.
In seguito era prevista la compilazione di un questionario e un momento di confronto tra volontari e partecipanti.
Con grande stupore da parte degli organizzatori la partecipazione della cittadinanza è stata a dir poco attiva, infatti circa 200 persone hanno preso parte all’iniziativa uscendone soddisfatte e con qualche conoscenza in più.
A quest’attività ha partecipato anche un nuovo volontario del gruppo di Lavis, Luca Giampiccolo, che ha affermato di esser rimasto colpito dalla grande curiosità e l’interesse dimostrato da parte dei cittadini per questo tema. (lz, lg)