Alle origini per ripartire con slancio
(pubblicato sul numero 26 di “Ti scrivo”)
Giovedì 30 gennaio, accompagnati da una leggera nevicata, una rumorosa comitiva è partita con meta Ginevra. Quattro giorni intensi, non solo per visitare, ma soprattutto per ripercorrere i luoghi che, dopo la battaglia di Solferino, grazie a Henry Dunant hanno favorito la nascita della nostra associazione. Un sogno divenuto realtà e che oggi opera concretamente in 192 stati raccogliendo decine di milioni di volontari in tutto il mondo
Lo sveliamo subito, è stata un’esperienza che ha arricchito ogni partecipante, un viaggio nella storia, sulle orme del nostro fondatore: a Ginevra e Heiden per ripercorrere le tappe fondamentali di una storia che fa parte di ogni volontario. Dopo circa 600 km di viaggio, nel pomeriggio di giovedì 31 gennaio scorso il gruppo è stato accolto, nella nuova sede della Federazione Internazionale di Croce rossa, dal Presidente in carica Francesco Rocca, insieme al suo staff. Dopo i saluti di rito, in questo luogo che festeggia il centenario della fondazione ed è il cuore delle attività di supporto alle società di Croce rossa, egli ha ricordato le importanti sfide che attendono, nel prossimo decennio, la nostra associazione. In particolare, ha ricordato quanto sia fondamentale rafforzare il nostro ruolo operativo sul territorio, per essere maggiormente efficaci e credibili. Ha ripetuto inoltre quanto sia indispensabile l’apporto di ogni singolo volontario, nell’azione quotidiana, per stimolare e motivare gli operatori centrali a Ginevra.
L’intenso programma prosegue nella giornata di venerdì. In compagnia della neve ci dirigiamo verso il museo internazionale di Croce rossa. Protetti dalle grandi bandiere ufficiali, entriamo e scopriamo che qui la parola d’ordine è innovazione. Completamente ristrutturato nel 2013, è organizzato in tre settori che affrontano altrettanti importanti temi: la dignità umana, la ricostruzione dei legami familiari, la limitazione dei rischi naturali. La visita, interamente accompagnata da un’audioguida, cattura l’attenzione dei visitatori con video su schermi touch, reperti storici, giochi educativi, oggetti da toccare. Il percorso di conoscenza vede il visitatore protagonista attivo, ogni azione ha una conseguenza e fa comprendere che ognuno è responsabile delle eventuali ripercussioni sulla società. Nel pomeriggio, è sufficiente attraversare la strada per entrare (dopo un accurato controllo di sicurezza) nel palazzo delle Nazioni Unite. La guida ci accompagna lungo gli ampi corridoi e ci spiega che l’Onu, pur non essendo un organo mondiale, contribuisce a promuovere i diritti umani, la cooperazione tra gli stati e a implementare pratiche di sviluppo sostenibile.
Nel frattempo è già sabato, e la giornata si prospetta piena d’interesse: siamo in compagnia di due persone straordinarie: Bianca Dompieri (già guida turistica della città) e Roger Durand (presidente della Société Henry Dunant e Louis Appia). Ogni angolo è un’occasione per incontrare tracce dei nostri fondatori; in piazza, fiero a cavallo, avanza il generale Dufour, mentre poco distante ci attende Henry Dunant; attraversando il parco incontriamo il giurista Moynier. Insieme saliamo verso la parte alta della città e troviamo, dietro l’angolo, i medici Appia e Maunoir. A loro dobbiamo la creazione del primo Comitato internazionale e la concretizzazione di un’idea, che sembrava utopia, ma che oggi hanno radici in tutto il mondo. La storia ci racconta che dopo pochi anni, nel 1867, le imprese di Dunant falliscono. Per il disonore, è espulso dal movimento e allontanato da Ginevra. Passano più di vent’anni prima di avere nuovamente sue notizie: lo ritroviamo grazie al giornalista Baumberger, che lo intervista presso l’ospedale di Heiden. È questa la nostra ultima meta, che raggiungiamo domenica mattina affrontando una piccola bufera di neve. La palazzina divenuta un piccolo museo si rivela un ottimo riassunto di questi giorni trascorsi immersi nella nostra storia: una occasione preziosa per conoscere profondamente Henry come uomo.
Ci rimangono poche righe per ringraziare Alessandro, Maria Grazia, Giorgio, Eleonora e Daniele per la splendida iniziativa. Da parte loro l’invito ad alzare lo sguardo verso gli ideali che devono ispirarci, a noi la risposta attraverso le azioni quotidiane. (pm)