Finché non provi qualcosa, non puoi sapere com’è
(pubblicato sul numero 25 di “Ti scrivo”)
All’indomani dell’attività del 22 dicembre al Palavis, una testimonianza che viene dal cuore di una giovane volontaria entrata nel gruppo pochi mesi fa
Sono da poco entrata a far parte di Croce rossa e questa è stata la mia prima occasione di fare attività di volontariato. Quindi ogni cosa era per me assolutamente nuova.
Il compito dei volontari giovani durante la festa era quello di eseguire l’alcol test ai partecipanti che lo richiedevano. Tuttavia, presto l’attività dei giovani è stata interrotta: i soccorritori presenti sul posto avevano urgente bisogno di aiuto, perché i ragazzi che necessitavano di assistenza in seguito all’abuso di alcol erano davvero molti.
Inizialmente, proprio a causa della mia inesperienza, non sapevo come comportarmi e mi sentivo un peso per i soccorritori. Nonostante ciò, anche se nella mia testa si affollavano dubbi e paure, ho deciso comunque di mettermi in gioco, soprattutto grazie ai soccorritori stessi, che sono stati capaci di infondermi la fiducia e la tranquillità di cui avevo bisogno.
Di certo prendere parte ad un’attività come questa, ti fa interrogare sulle ragioni che spingono ragazzi così giovani a fare un uso tanto pericoloso dell’alcol. Ho avuto modo di osservare le conseguenze che tali comportamenti hanno avuto sui genitori, alcuni dei quali si sono precipitati sul posto, preoccupatissimi per la salute dei propri figli.
È stato interessante, inoltre, capire cosa significa fare parte di Croce rossa, ossia unire le forze per mettersi a disposizione dei più deboli. Può sembrare banale e scontato, ma non lo è affatto. (ap)