Di festa in festa senza perdere la testa
(pubblicato sul numero 25 di “Ti scrivo”)
Tempo frenetico quello di dicembre, di corsa a scegliere regali, programmare cene, incontrare amici e parenti. Per chi fa volontariato anche tempo per pensare agli altri, in vari modi ma sempre con lo spirito forte del gruppo
Diciotto, ventidue, ventinove, trentuno. No, non stiamo dando i numeri, sono solo le date che, nel periodo intenso delle feste natalizie a dicembre, hanno visto impegnati i nostri volontari in una collaborazione fra le varie aree di attività all’interno della nostra associazione. Ma andiamo con ordine. Venerdì sera, sono da poco passate le nove e piazza Fiera è ancora animata da circa un centinaio di turisti quando si sentono degli scoppi e si inizia a scorgere fumo. I feriti a terra sono numerosi, ma l’intervento tempestivo di vigili del fuoco e operatori sanitari di Croce rossa scongiurano danni maggiori. Tranquilli, per fortuna era solo un’esercitazione. Lo scenario ha visto coinvolti come simulatori anche una decina di volontari del nostro gruppo. Tutti novellini, appena promossi all’ultimo corso, hanno potuto assaggiare l’importanza di questa attività di prevenzione per essere sempre pronti a intervenire.
Passano solo quattro giorni e arrivano altre due attività: primo appuntamento nel pomeriggio alla residenza Adige alla Vela: Babbo Natale (quello vero, gli abbiamo toccato la barba) è arrivato con un sacco stracolmo di doni per la gioia di bambini e adulti. Giochi e libri sono frutto di donazioni, e un grande merito della raccolta va dato a Manuela che, responsabile della scuola di danza Ritmomisto, ha coinvolto i genitori dei piccoli ballerini che hanno risposto subito e con abbondanza. La stessa sera appuntamento al chiuso, e precisamente al Palavis, dove si è svolta la consueta festa dei giovani con la partecipazione di circa ottocento adolescenti. Ottima la collaborazione tra i vari componenti dell’equipaggio sanitario e del gruppo di giovani disponibili con gli alcool test, ma anche a supporto dei pochi (per fortuna) interventi della serata. Dopo una pausa per affrontare con relativa calma gli appuntamenti familiari (e soprattutto culinari) di Natale, eccoci arrivare a venerdì pomeriggio del ventinove (no, non è la Befana e non ci sono scope): ancora giochi e libri, direzione ospedale Santa Chiara, reparto di chirurgia pediatrica. Lo confessiamo una volta di più: niente ripaga di più che la luce negli occhi dei bimbi di varie età al ricevere un piccolo presente che resterà con loro per rendere meno pesante la degenza in questo periodo di vacanza non propriamente programmato o voluto. Manca solo il trentuno, ultimo dell’anno con molte feste organizzate nelle varie comunità, per attendere in compagnia l’arrivo del nuovo anno. Noi siamo impegnati su due località diverse. La prima avviene nel nostro comune, il luogo di ritrovo è ancora una volta il palazzetto dello sport che viene trasformato magicamente in un grande parco giochi perché la serata è organizzata dall’associazione “Il Trentino Alto Adige dei bambini” e il tutto è a misura di famiglia. Infatti i circa novecento partecipanti erano per la maggior parte minorenni (qui sicuramente i test anti alcool non servivano) e l’equipaggio segnala alla fine che “tutto è filato liscio, nemmeno un bambino si è sbucciato un ginocchio per mettere un cerottino”. La seconda serata si è svolta nelle vicinanze, a Zambana, con musica per tutta le età (in piazza con un dj e in palestra musica da ballo liscio), cibo di vario tipo all’aperto e al chiuso. Una serata unica per accogliere oltre il nuovo anno anche, attraverso la fusione con Nave S. Rocco, il neonato comune di Terre d’Adige. Servizio questo forse un po’ freddoloso, ma all’insegna della fortunosa vigilanza inattiva del nostro equipaggio.
Tempo intenso per tutti noi, come avete letto in queste righe, che abbiamo vissuto con serenità grazie alla capacità di tutti di mettersi a disposizione nella certezza che non ci sono compiti di prima o seconda scelta. Ora si ricomincia, con il 2019. (pm)