Il corso base è solo l’inizio
(pubblicato sul numero 24 di “Ti scrivo”)
Come entrare in Croce rossa lo abbiamo capito: dopo video, articoli e speciali di “Ti scrivo” sul nuovo corso base, partito circa un mese fa e concluso alla fine di novembre, le modalità d’acceso alla Croce rossa sono chiare. Rimangono tuttavia anche alcuni punti di domanda: cosa fare, quale ambito sviluppare, dove iniziare a lavorare?
È stato un parto plurigemellare quello della Croce rossa di Lavis che vede dal mese di novembre più di 50 nuovi volontari pronti per lavorare nei vari ambiti d’azione. Ma adesso che facciamo? Dopo lezioni, studio ed esame è questa la domanda che i nuovi volontari si fanno. Anche se l’aver sostenuto una prova finale può dare l’idea di un percorso giunto a conclusione, è invece solo l’inizio: da adesso si apre un nuovo orizzonte che vede corsi di specializzazione e di perfezionamento per poter iniziare a lavorare in un settore specifico. Per ciascuna delle sei macro-aree d’azione, la Croce rossa ha studiato percorsi formativi dedicati che portano man mano alla specializzazione in quell’ambito. Anche il nostro gruppo da subito intende offrire ai volontari questo processo di specializzazione, dal sociale ai giovani, dall’emergenza alla comunicazione. Già dal mese di dicembre inizieranno diversi corsi, a partire dall’Operatore in Emergenza (OpEm), con cui i volontari avranno maggior consapevolezza del sistema nazionale di Protezione civile e sapranno muoversi operativamente all’interno di esso in caso di calamità naturali, come per esempio la passata emergenza maltempo. Sul fronte dei giovani è dedicato un fine settimana intero, quello del 15 e 16 dicembre. In questa proposta formativa, chiamata “percorso gioventù”, i volontari potranno acquisire abilità di progettazione e team building, conosceranno meglio i giovani di Croce rossa, cosa fanno, quali sono le sfide per il futuro e quale il lavoro nel presente. Le grandi domande alle quali cerchiamo di rispondere riguardano i giovani, anche e soprattutto in relazione alla comunità e la comunità: e con questa consapevolezza non solo si riusciranno a mettere in campo azioni coerenti alle richieste del territorio ma sarà anche possibile esser vero agente di cambiamento.
Dovremo invece aspettare l’inizio del 2019 per l’avvio del corso per diventare soccorritori. Si chiama Trasporto Sanitario e Soccorso in Ambulanza (Tssa) e forma volontari in grado di aiutare persone in condizioni di emergenza. La proposta formativa si articola in due parti. Una prima parte, dalla durata di circa tre mesi, sarà puramente teorica con basi di anatomia e fisiologia applicate alle tecniche e ai protocolli previsti nel soccorso in ambulanza. La seconda parte, invece, prevede un tirocinio dove i volontari saranno attivi sulle ambulanze per poter applicare nei casi pratici la teoria studiata in precedenza. Alla fine del percorso i discenti dovranno sostenere un esame che certifica a livello provinciale il volontario come soccorritore. In parallelo partirà un corso sperimentale, il cosiddetto Trasporto Sanitario (Ts) che abilita i volontari al trasporto sanitario ma non al soccorso. La qualifica è utile per i trasporti programmati, servizio dialisi, trasferimento di pazienti fra le varie strutture sanitarie, trasporto sangue o materiale biologico.
L’offerta formativa di Lavis non si ferma qui: nell’ambito del sociale arriva il corso Operatore Sociale Generico (Osg) che punta alla formazione di volontari in grado di intraprendere percorsi specifici nell’ambito sociale, una sorta di infarinatura necessaria ai corsi ulteriori in questo ambito come le unità di strada, i servizi presso i dormitori, l’assistenza nelle case di riposo, il banco alimentare, servizio psicosociale, clown di corsia.
Si tratta quindi di una vasta scelta, per iniziare, che si arricchirà andando avanti, nel 2019, con formazione in ambito di comunicazione o dei principi e valori, tema fondamentale che lega a sé tutto il lavoro all’interno dell’associazione. (dg)