#Trentino2k18, il primo campo giovani provinciale
(pubblicato sul numero 22 di “Ti scrivo”)
Crescere, cambiare, conoscere. Questi i tre imperativi che ci siamo posti per il primo campo giovani provinciale #Trentino2k18, che si è svolto a Marco di Rovereto il primo weekend di settembre. Con tre workshop, un laboratorio delle idee, molti momenti di confronto e tanta aggregazione, un gruppo di diciassette giovani volontari ha compiuto un passo verso il futuro. Delineandone in contemporanea i contorni
Ormai più di un anno fa nasceva l’idea di creare un evento, una due giorni, in cui i Giovani della Cri trentina potessero entrare in contatto fra loro e cominciare a fare rete.
Così parte quest’avventura che partita al massimo della forza, poi per alcuni mesi è rimasta un sogno nel cassetto e infine a maggio di quest’anno è cominciata a diventare concreta.
Un gruppo di volontari si è messo al lavoro per riuscire nell’intento di radunare quanti più giovani possibile per ricominciare un viaggio assieme che li conducesse verso un obiettivo comune.
L’idea era alquanto vaga: un campo, due giorni, si dorme e si mangia assieme, e quindi cosa facciamo per il restante tempo? Serviva un obiettivo per raggiungere la meta tanto agognata.
Un campo che dovesse servire da incubatore di idee per generare energia, innovazione e cambiamento: difatti ricordiamocelo bene che lo Statuto Nazionale della Cri parlando dei Giovani li definisce “agenti di cambiamento, innovatori, ambasciatori interculturali, facilitatori alla pari, mobilitatori delle comunità e sostenitori dei vulnerabili”. Quindi era da lì che bisognava partire. Riscoprire la nostra identità e le nostre finalità sono le fondamenta da cui iniziare il viaggio.
E poi cos’altro? Produrre idee e azioni concrete per raggiungere i nostri obiettivi lavorando anzitutto su di noi e poi nelle comunità in cui siamo inseriti.
Inizia l’estate e l’organizzazione del campo procede, da una parte la logistica e segreteria organizzativa, dall’altra la parte didattica: non due elementi distanti fra loro, ma che si intersecano per la buona riuscita dell’evento.
Finalmente contestualmente all’organizzazione si aprono le iscrizioni al campo: arriva la prima, la seconda e poi? quante potranno mai essere? Noi da buoni sognatori speriamo di tante, anzi tantissime, ma purtroppo non tutte le ciambelle escono con il buco … e quindi le iscrizioni si fermano a una ventina di partecipanti. Ma non demordiamo, siamo consci che questo è il primo passo per il riscatto della gioventù trentina.
Finalmente il momento è arrivato, siamo al primo Campo giovani della Croce rossa italiana del Trentino: 1-2 settembre. Tutto è pronto, è giunto anche un amico dall’Alto Adige per seguire la parte comunicativa dell’evento, in un’ottica di collaborazione con la Cri altoatesina.
Sabato mattina partiamo dai Principi, seguono le regole e le finalità del campo. Primo momento è la conoscenza reciproca e poi la riscoperta della figura del Giovane in Cri fatto in un modo non convenzionale. Nel pomeriggio si svolgono tre workshop su tre tematiche importanti: il primo è dedicato ai processi di ideazione e creazione, il secondo alla comunicazione e il terzo ai cambiamenti climatici e ai determinanti della salute. Tre workshop che hanno fornito le basi teoriche ai processi di incubazione di idee previsti durante il campo.
Dopo una sostanziosa cena, i partecipanti hanno festeggiato a sorpresa un volontario che compiva gli anni e al termine della festa hanno preso parte a un gioco di ruolo sulla leadership. Poi, come da tradizione e finite le attività previste, il campo ha continuato a vivere fino a notte inoltrata.
La mattina della domenica si è svolto il laboratorio delle idee dove attraverso un lavoro di gruppi e sottogruppi facilitati da alcuni volontari esperti si è giunti a definire tre proposte di azioni concrete per agire sulle nostre comunità. Nel pomeriggio si è svolta invece una panoramica su progetti esistenti e su buone pratiche nazionali e internazionali per prendere ispirazione.
Al termine la consegna degli attestati e una valutazione sommaria dell’evento.
Un progetto che nasce da lontano e si concretizza: questa è la Cri. Grazie ai più di trenta volontari che hanno partecipato a vario titolo all’evento, dallo staff logistico, ai facilitatori e ai pazzi ideatori!
Perché – ce lo dobbiamo ricordare tutti – “il modo migliore per predire il futuro è inventarlo”! (fc)