Nozioni di primo soccorso per tutti
(pubblicato sul numero 20 di “Ti scrivo”)
“Saving lives, changing minds”, è questo l’obiettivo che si è prefissata la Federazione di Croce rossa nella sua programmazione strategica fino al 2020, ma per salvare vite e cambiare mentalità è necessaria una squadra che sia pronta a intervenire. Scopriamo allora, in questa prima puntata, l’importante ruolo dei monitori di primo soccorso all’interno dell’associazione: quando sono nati, chi sono e quale è il loro ruolo
Henry Dunant lo aveva già previsto e nelle risoluzioni della prima Conferenza di Ginevra nel 1863 ne parlava all’articolo 4: “In tempo di pace, i Comitati e le Sezioni si occupano dei mezzi di rendersi veramente utili in tempo di guerra, specialmente preparando soccorsi materiali d’ogni genere e cercando di formare ed istruire infermieri volontari.” E ancora prima nel libro Un Souvenir da Solferino: “Ah! quanto preziosi sarebbero stati in queste città della Lombardia qualche centinajo d’infermiere ed infermieri volontari, sperimentati e ben qualificati per un’opera simile!”.
Aveva compreso l’importanza di una formazione continua rivolta a chi doveva effettivamente operare sul campo, ma all’inizio la Croce rossa, fondata in Italia dall’Associazione dei medici di Milano creò al suo interno un comitato per il soccorso ai feriti sul campo di battaglia e diede la priorità al personale medico nella formazione sia dei volontari sia della popolazione. I corsi di primo soccorso per la popolazione e i volontari, vengono quindi tenuti da medici, il più famoso dei quali è sicuramente Carlo Calliano, fondatore delle Scuole Samaritane (la prima a Torino nel 1883). Solo un secolo dopo si darà vita alla figura della monitrice (infermiera o assistente sanitaria) e poi a quella del monitore, laico che insegna ai laici.
La rivoluzione decisiva, che apre all’insegnamento alla popolazione del primo soccorso, avviene quando la Croce rossa italiana inizia ad occuparsi del territorio, e non solo dei militari, rendendosi conto del problema degli infortuni sul lavoro e della carenza di assistenza ai lavoratori infortunati. Carlo Calliano nel 1884 diventa responsabile della scuola per infermieri professionisti e ne organizza i programmi sulla base degli insegnamenti e del testo delle scuole samaritane tedesche del dottor Esmarch (l’inventore della benda triangolare) e al suo interno tiene anche i corsi per la popolazione e per i volontari. Solo nel novembre 1919 l’Assemblea Generale inserisce nel nuovo regolamento l’impegno della Croce rossa a “svolgere tra le popolazioni opera continuativa di educazione igienica, teorica e pratica”. Su proposta di Henry P. Davidson, un dirigente della Croce rossa americana, viene istituita la Lega delle società nazionali di Croce rossa e Mezzaluna rossa che avrà, tra i suoi compiti principali, l’educazione sanitaria della popolazione e che solo nel 1991 diventerà la Federazione.
Dal 1919, passando al secondo dopoguerra, con i testi donati dalla Croce rossa americana, arriviamo verso gli anni Ottanta, quando sorella Anna Tos Ricci, a capo di un gruppo di lavoro, partecipa alla stesura della prima edizione di quella che a tutt’oggi, rimane per il monitore una guida fondamentale a cui attingere a piene mani. Oltre alle varie nozioni sanitarie, in vari punti ben evidenziati, si possono trovare anche preziosi consigli sul metodo didattico che ha come caratteristica predominante la semplicità: un monitore deve essere in grado di passare ai laici le informazioni in proprio possesso e farlo in modo chiaro, senza perdersi in erudite chiacchiere. Contestualmente alla pubblicazione del testo, giunto oggi alla sesta edizione, vengono tracciate le linee guida per regolamentare le varie attività a favore della popolazione.
Un ruolo fondamentale e delicato chiamato a costruire una società consapevole e partecipe in caso di incidente o malore. (pm)
Interessante ed istruttivo. Grazie