Medaglia al merito a Maria Grazia, la “mamma” della Fiaccolata
(pubblicato sul numero 19 di “Ti scrivo”)
Cinquemila fiaccole disponibili e ne sarebbero servite un altro migliaio, o forse più. Solferino 2018 ancora una volta ha superato ogni aspettativa in termini di partecipazione, nazionale e internazionale, e di entusiasmo. Fenomeno inimmaginabile per quelle duecentocinquanta divise blu che venticinque anni fa sfilarono per la prima volta. Ecco come tutto ebbe inizio e chi ne fu l’artefice
Le grandi cose nascono dalle piccole idee, ed è da una semplice intuizione di Umberto Tonero, volontario di Varese, che ha preso il via venticinque anni fa quello che nel tempo sarebbe diventato uno dei più importanti appuntamenti per i volontari della Croce rossa e della Mezzaluna rossa di tutto il mondo: la Fiaccolata di Solferino. Ma le idee sono destinate a rimanere parole al vento se non vengono accarezzate, coccolate, alimentate per farle crescere fino alla compiuta realizzazione, e sabato 23 giugno non ci saremmo ritrovati a Solferino con una fiaccola accesa in mano se l’intuizione di Tonero non fosse stata abbracciata e concretizzata da Maria Grazia Baccolo, allora Direttrice del Museo Internazionale di Croce rossa di Castiglione delle Stiviere. In occasione del primo quarto di secolo di fiaccolate, è stato il Presidente nazionale Francesco Rocca a consegnare a Maria Grazia, che oggi presta servizio nella Cri del Trentino occupandosi in via prioritaria di assistenza ai migranti, la Medaglia di bronzo al merito, con la seguente motivazione: In segno di tangibile riconoscimento per aver ideato, 25 anni fa, l’evento “Da Castiglione a Solferino, Fiaccolata”, che ripercorre simbolicamente il tragitto compiuto dai soccorritori che, durante la Guerra d’Indipendenza del 1859, trasportarono i feriti dal campo di battaglia fino al luogo dei soccorsi, evento che conta oggi migliaia di Volontari del Movimento di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa che, da tutti i paesi del mondo, giungono sui luoghi per ricordare e celebrare la nascita dell’Idea di Croce Rossa.
«Era la primavera del ’93 – ricorda Maria Grazia – Umberto mi chiama e mi dice: l’8 maggio (Giornata internazionale della Croce rossa e della Mezzaluna rossa, ndr) quest’anno cade di sabato, potremmo organizzare qualcosa, pensavo ad una fiaccolata tra i luoghi simbolo di Solferino e Castiglione delle Stiviere». Gli occhi le si illuminano. Per la verità due anni prima, in occasione della manifestazione “Light the darkness” promossa dalla Croce rossa a livello internazionale, Maria Grazia aveva ipotizzato una catena umana di volontari con una luminaria in mano, proprio tra Solferino e Castiglione, ipotesi poi accantonata a causa delle difficoltà logistiche dovute al breve preavviso. Questa volta però l’instancabile volontaria non si perde d’animo, riesce a convincere il Presidente del sottocomitato di Castiglione, nonché fondatore e presidente del Museo, Enzo Boletti, coinvolge tutti i volontari della zona e parte decisa con l’organizzazione.
Maria Grazia trova subito il pieno appoggio da parte dei sindaci delle due città e dai tecnici delle due amministrazioni comunali che garantiscono la sicurezza al corteo in transito lungo le strade trafficate. L’invito a partecipare viene esteso a tutti i Gruppi della Lombardia e al primo appello si presentano in duecentocinquanta. Il percorso non si snoda lungo il tracciato attuale (quest’anno undici chilometri, ndr) ma lungo i sette chilometri di strada provinciale, con una corsia riservata al corteo, che collega direttamente il Memoriale di Solferino al Duomo di Castiglione. È subito un successo al quale assistono, fin dalla prima edizione, i rappresentanti del Comitato internazionale.
Negli anni la manifestazione cambia data e percorso allargando via via la partecipazione ai volontari di tutte le regioni italiane e poi di tutte le Società nazionali. Dall’8 maggio la data della Fiaccolata viene spostata al sabato più vicino al 24 giugno, anniversario della battaglia di Solferino, e il percorso viene allungato per transitare su luoghi meno trafficati. Dai 250 partecipanti di venticinque anni fa oggi siamo nell’ordine dei sei-settemila: tutto grazie a quell’intuizione e a chi la concretizzò. (gip)