Incidente con morto in via della Zarga a Lavis: ma è solo un’esercitazione
(pubblicato sul numero 19 di “Ti scrivo”)
Tragedia ricreata ad hoc da Croce rossa e vigili del fuoco volontari di Lavis per testare le competenze, individuare i limiti e affinare una collaborazione capace di salvare vite
Il lungo e fruttuoso sodalizio fra Croce rossa e vigili del fuoco volontari di Lavis si arricchisce di una nuova esercitazione congiunta, portata a termine il 20 giugno. Ai partecipanti solo un’informazione era nota: lo scenario sarebbe stato quello di un incidente stradale. La chiamata:«22532 da Centrale vi mando in codice rosso a Lavis, in via della Zarga per un incidente auto-moto, non ci sono ulteriori dettagli, aggiornatemi sulla situazione quando arrivate sul posto.» ha aggiunto ben poco. Da lì tutto è accaduto molto rapidamente: Consuelo, Ivan e io (Selene) siamo partiti con l’ambulanza, siamo stati i primi ad arrivare sul luogo dell’evento (in gergo eravamo “prima macchina”) e abbiamo svolto le valutazioni iniziali. La scena era preoccupante: due auto e uno scooter coinvolti. Il motociclista sbalzato, riverso a terra a qualche metro dal suo mezzo, un veicolo posto su un fianco con un uomo che gridava e l’altro all’apparenza meno danneggiato, al suo interno una donna agitata che urlava.
Le nostre forze erano decisamente insufficienti per far fronte alla situazione. Con una rapida comunicazione alla Centrale abbiamo chiesto il supporto dei Vigili del Fuoco e di un’altra ambulanza. Ed è così che sono intervenuti anche Federica, Lorenzo e Roberto (con il mezzo guidato da Andrea, autista che non ha partecipato poi all’intervento). Per il motociclista purtroppo non c’è stato scampo, troppo gravi le sue ferite, incompatibili con la vita, quindi ci siamo dati da fare, in sinergia con due squadre dei Vigili del Fuoco, sulle auto. Verificate le condizioni dei pazienti, i leader degli equipaggi sanitari e capisquadra si sono confrontati al fine di determinare rapidamente la soluzione più efficace per estrarre i pazienti garantendone la sicurezza. Con maestria i Vigili del Fuoco hanno divelto portiere, tolto sedili, scoperchiato auto – aperte come scatolette di tonno, diciamo la verità! – per renderci il lavoro quanto più semplice possibile, fornendo un contributo importante anche nella gestione dei pazienti. Gli interventi sono andati a buon fine, nonostante qualche piccola sbavatura qua e là, ma d’altro canto lo scopo dell’esercitazione era proprio questo: evidenziare le criticità per lavorare e risolverle, oltre che rendersi conto delle possibilità ed esigenze di tutte le forze coinvolte. A marcare la fine dell’evento il triplice fischio di uno degli organizzatori, Nicola. Solo allora ci siamo accorti che intorno a noi, a guardarci, ci fosse un bel gruppetto di persone, ma credetemi: nella concentrazione dell’intervento non ci avevamo prestato la minima attenzione! Liberati i simulatori da collari, ked, ragni e quant’altro ci siamo riuniti per un rapido de briefing.
Il confronto ha messo in chiaro tutto quello che ha funzionato e, cosa molto più importante, ha evidenziato – con l’aiuto anche degli istruttori e organizzatori Nicola, Sergio e Luca (infermiere, responsabile degli istruttori, volontario del Gruppo di Pergine e “Centrale per un giorno”) – tutto quello su cui possiamo ancora migliorare. Terminato ciò ci siamo ripresi mangiando dell’ottima anguria e prima di tornare abbiamo ringraziato i simulatori (Ertan, Irene e Paola), le truccatrici (Marzia e Marilena) e tutti coloro il cui lavoro ci ha permesso di prendere parte a questa ricostruzione. Nell’attesa del montaggio del video di quest’anno rispolveriamo quello dell’anno scorso. Più tardi, forse, a letto leggeremo l’articolo del 2017 su crilavis.it. (sc)