Un viaggio spaziale con (Astro)Paolo Nespoli
(pubblicato sul numero 19 di “Ti scrivo”)
È il 28 ottobre 2017 e Paoli Nespoli, accanto a una bandiera, dedica un breve momento alla Croce rossa italiana e ai suoi volontari. Quella stessa bandiera la cui riconsegna al Presidente Rocca diventa una grande opportunità. L’incontro è il 9 giugno 2018, a Roma e anche dal Trentino è partita una delegazione, al cui racconto vi lasciamo
Sei persone siedono davanti a noi: è l’equipaggio della Missione 53, la missione che ha portato Paolo Nespoli nello spazio per la sua terza volta. Sono loro a narrarci la vita su un oggetto in orbita a più di 400km dalla Terra, a una velocità di ben oltre 27mila km/h. Per sei mesi la stazione è stata la casa dove sei astronauti hanno vissuto a strettissimo contatto. Ed è stata anche il loro laboratorio isolato. La preparazione è molto intensa, con varie simulazioni di possibili scenari: dalla routine quotidiana alle attività extraveicolari in tuta. Questo, spiega Paolo, perché quando si è lassù, fra le stelle, bisogna essere autonomi. Ha dovuto imparare a fare di tutto, dal vigile del fuoco al sanitario, fino al turista spaziale e al realizzatore di importanti esperimenti che necessitano delle condizioni offerte solo dalla stazione. Circa la metà del tempo gli astronauti lo passano in quest’ultima attività. Loro sono il braccio, talvolta le cavie, degli scienziati confinati a terra.
Nello spazio i ruoli sono precisi, ma fluidi. Così può capitare che chi un giorno si sottopone a un esperimento, il giorno dopo debba prestare assistenza sanitaria. Una buona parte del tempo rimanente è impiegato in attività fisica, visto il corpo percepisce l’assenza di peso e non ritenendo più lo scheletro un elemento importante lo smantella, causando notevoli problemi al rientro. Per questo gli astronauti seguono diete particolari, talvolta sperimentali come assumere per una settimana molto sale e una molto potassio. Anche grazie a questo gli esperimenti portati a termine sono stati oltre 300.
La parte più difficile della missione, continua Paolo, è il volo. Si entra nel modulo 90minuti prima del lancio, con le gambe completamente piegate e quando arriva il momento del lancio si vedono le stelle ben prima di entrare in orbita. Quando i motori si accendono la spinta è molto forte. In 8 minuti e mezzo la navicella percorre i 600km che la portano in orbita. Solo allora entra in gioco l’assenza di peso e la pressione sulle gambe si allenta, ma questa gioia ha vita breve. Bisogna portare a termine il “docking”, l’attracco con la stazione. Avvicinarsi a un oggetto in moto a quasi 8 km/s non è facile, specialmente se rispetto alla baia di attracco bisogna avere una velocità di 7cm al secondo. Troppo veloce, racconta Paolo, e si distruggono i meccanismi, troppo piano e non si raggiunge la meta. Il sistema è completamente automatizzato, grazie ai radar di precisione in dotazione, ma in caso di problemi è la mano umana a dover agire. Una volta agganciati ci sono 60 minuti di prove di tenuta di pressione, in modo da garantire non ci siano perdite di gas. Solo a questo punto si sbarca sulla stazione. E sulla stazione tutto deve essere in ordine e sicuro, anche quello che il nuovo equipaggio porta con sé. Per questo la bandiera che è andata nello spazio è unica. Deve essere ignifuga, non deve essere tossica e rispettare una lunga serie di parametri estremamente rigidi. Il risultato è che la bandiera è stata fabbricata su misura. Un pezzo unico, appunto. Talmente particolare che quando l’astronauta è partito per Houston ha ricevuto una mail: “Nespoli, perché hai una tovaglia con tutte le tue cose?” Inizialmente sorpreso, sostiene Paolo, solo più tardi ha capito che la tovaglia era in realtà la bandiera, che adesso riconsegna arricchita dal timbro della Missione 53.
Per noi volontari è stata una grande emozione aver partecipato a questo incontro, partito dalla spazio, con le immagini e la descrizione puntuale, chiara e mai noiosa di AstroPaolo. Grazie Paolo, per alcune ore ci è sembrato di essere fra stelle con te e la nostra bandiera. (dg, mm)