La storia delle pillole
Ormai è assodato che per fare un video basta un cellulare e un po’ di fantasia. Tuttavia, affinché il risultato sia curato, c’è bisogno di lavorare più di quanto si pensi. Prima, durante, e dopo.
La storia delle Pillole di CRI, che avrete avuto l’occasione di vedere nei mesi scorsi, ha seguito proprio questo percorso, e dietro a ciascuno spezzone di pochi secondi c’è in realtà un grande lavoro di squadra.
Tutto parte con l’ideazione del progetto, nato all’inizio del 2017 durante una telefonata tra Lorenzo, un volontario fresco di corso base, e Alessio, delegato dell’obiettivo strategico 6. In quel periodo Lorenzo aveva appena concluso il corso base, ed era rimasto positivamente stupito della moltitudine di maniere in cui si potesse usare il triangolo di stoffa. Successivamente vengono coinvolte Paola, monitrice del gruppo, ed Elena, infermiera e volontaria del gruppo di Trento, che diventerà protagonista nei video.
Il passo successivo è la stesura dello storyboard, la sceneggiatura, che includa tutte le scene da girare, compresi i testi recitati dalla voce fuori campo.In questi appuntamenti vengono anche definite le caratteristiche salienti: scene brevi, obiettivo didattico, qualche battuta di spirito, finale divertente. Un paio di serate (e relative pizze) dopo, il documento è pronto per essere inviato per l’approvazione anche alla referente dei monitori, Stefania. Una volta ottenuta quella, si può passare alla registrazione vera e propria.
Il 19 marzo 2017 è il giorno stabilito per registrare i primi due video. Ci sono Alessio, Elena, Lorenzo e Paola, che hanno seguito il progetto sin dai primi momenti, cui si aggiungono Gabriele, la spalla di Elena nei video, e Marzia, truccatrice necessaria per rendere credibile la ferita al ginocchio. Già in quella fase il gruppo nota che il muro è molto sporco, ma trovare un muro bianco nella sede di Lavis è un’impresa e si pensa bene di lasciare alla post-produzione la risoluzione del problema (a posteriori, Alessio non fu particolarmente contento di questa scelta).
Dopo le riprese, occorre – appunto – la fatidica post-produzione: montaggio, effetti, voce fuori campo, bilanciamento dei colori, musica di sottofondo, titoli, eccetera. È in questa fase che, fotogramma per fotogramma, il muro torna miracolosamente di un colore uniforme. In ogni caso la voglia di far uscire il primo video è moltissima, così dopo pochi giorni la pillola sul trauma al braccio emette il suo primo vagito. Alla riunione del 5 aprile il video viene presentato ai volontari e il 13 aprile viene pubblicato sul sito web del gruppo e sui social.
Il 25 aprile ci si vede per una seconda sessione di registrazione, con cui concludere le riprese degli ultimi due video. Questa volta il gruppo è più previdente e dedica una mezza giornata alla ritinteggiatura del muro. Anche il pavimento viene migliorato, riciclando del parquet avanzato da una ristrutturazione. Cambia di poco il team: Anna sostituisce Lorenzo, mentre Claudia, di passaggio in sede per studiare, viene suo malgrado coinvolta come truccatrice perché si pensava che non servisse e invece serviva. Per la vipera. Ah, certo, ovviamente quel giorno c’è anche una vipera di gomma.
Dopo quel secondo momento conviviale, di pillole non si parla più fino a gennaio 2018, quando finalmente Alessio trova il coraggio di rimettere mano al muro sporco del secondo video. Alla riunione di febbraio la clip viene presentata, e verrà pubblicata online il 21 dello stesso mese.
Il terzo e il quarto filmato vengono preparati tra marzo e aprile, presentati alla riunione di maggio e pubblicati il 17 e il 30 del mese.
Per ora la storia delle pillole termina qui. Restano un bel lavoro di gruppo, tanto divertimento e tanta soddisfazione per i risultati, in attesa di riprendere in mano il progetto con altre clip che riescano, contemporaneamente, a divertire e insegnare qualcosa di utile ai volontari e alla popolazione tutta. (apa)