Il Comitato provinciale di Trento ai “raggi x”
(pubblicato sul numero sedici di “Ti scrivo”)
Tutti i volontari conoscono, o dovrebbero conoscere, i sei obiettivi strategici e le relative aree di intervento, ma pochi sono esaurientemente informati su tutto ciò che si muove attorno al consiglio direttivo e al suo presidente, sul fermento tecnico-organizzativo del “provinciale”. E allora cerchiamo di vederci chiaro.
Lo Statuto della Croce rossa italiana affida al Comitato provinciale di Trento – con valenza regionale in virtù dell’autonomia provinciale – mediante specifiche attribuzioni, compiti di coordinamento e controllo sull’attività dei Comitati (ex locali) garantendo comunque l’autonomia di ogni entità territoriale. In particolare il “provinciale”, che ha competenza sui Comitati di Trento, Val di Fassa e Altipiani, ha il compito di indicare le strategie di indirizzo circa le attività da svolgere sul territorio, per questo nell’organigramma troviamo le stesse caselle degli obiettivi strategici presenti nei “territoriali”, ma delegati e referenti lavorano non solo sul piano operativo con le attività per la popolazione, ma anche con compiti di indirizzo, coordinamento e controllo.
La struttura dirigenziale con relative emanazioni tecnico-operative occupa la parte alta dell’organigramma. La casella al vertice è quella del presidente Alessandro Brunialti, che è affiancato in consiglio direttivo dalla vicepresidente Maria Chiara Torzi Gerosa e dai consiglieri Marilena Martinelli, Tiziano Gobber e Davide Galassi (rappresentante provinciale giovani ad interim). Presidente e consiglio provinciale svolgono un ruolo politico-gestionale, ogni delibera viene poi concretizzata dalle unità operative facenti capo alle varie aree di intervento. Ruolo chiave quello del segretario e direttore amministrativo Carlo Monti, al quale compete il controllo della correttezza di tutte le procedure amministrative avviate dal comitato. La gestione della segreteria è affidata a Alessandra Amort, Martina Cerbaro e Valeria Fritz: sotto i loro occhi transita tutta la documentazione dell’attività del “provinciale”, mentre Marilena Martinelli cura la segreteria volontari. La gestione dei volontari tramite la piattaforma Gaia è demandata a Sabrina Bolognani.
Alle dirette dipendenze del presidente troviamo il Centro di formazione “Giorgio Tononi” diretto da Maurizia Scaletti con Giulia Merz e Giovanna Delpero in segreteria e i corsi della scuola antincendi li segue Monica Bridi. L’attività di formazione è di competenza provinciale/regionale e il Centro provvede al coordinamento proponendo iniziative e attività formative e culturali trasversalmente alle varie aree. Giorgio Giampiccolo è referente R.F.L. (Restoring Family Links), servizio nato in tempo di guerra e che oggi si concentra sulla difesa dei legami parentali dei migranti. Spesso il diritto al ricongiungimento familiare esiste solo sulla carta, gli operatori Rfl offrono la possibilità di inviare messaggi scritti o verbali ai propri cari. Dipende direttamente dalla presidenza, anche se inquadrato nell’area 6, l’Ufficio stampa, con delega a Giorgio Pasetto, che in base al regolamento sulla comunicazione ha il compito di gestire l’informazione con l’esterno tenendo i contatti con i media a livello territoriale.
Di competenza provinciale anche l’Ufficio motorizzazione, di cui è referente Mirko Roat, dal quale dipendono la gestione amministrativa dei veicoli con targa “CRI”, la conversione delle patenti civili e gli esami per il rilascio dell’abilitazione alla guida delle autoambulanze.
Riferiscono infine al presidente Brunialti i vertici degli organismi volontaristici ausiliari delle Forze Armate, tra cui Laura Chamois per le Infermiere volontarie.
Sotto questo “cappello” si sviluppa l’attività dei delegati e dei referenti delle varie aree, una lunga storia che ci accompagnerà anche nei prossimi cinque numeri di “Ti scrivo”. (gip)