“Aiutiamoci”, un progetto di mutuo soccorso nel gruppo di Lavis
(pubblicato sul numero quattordici di “Ti scrivo”)
Una banca del tempo e delle competenze dove i problemi possono trovare soluzione attingendo dalle disponibilità dei nostri volontari.
Il servizio interno al gruppo Cri di Lavis parte oggi con una particolare attenzione alla privacy per vincere la comprensibile ritrosia al chiedere aiuto
Alcuni numeri fa “Ti scrivo” ha parlato dell’esperienza fatta da un nostro volontario che ha raccontato la sua missione in un campo d’emergenza ad un gruppo di classi della scuola primaria. Gli fu posta la fatidica domanda: “Perché lo fai?”. La risposta fu legata al pensiero di una collega volontaria che, durante la permanenza al campo gli disse: “Io sono qui perché sono certa che se capitasse a me ci sarebbero delle persone che farebbero altrettanto”. E da qui vorremmo partire per estendere la domanda “dal perché al per chi” e raccontare un’idea.
Spesso durante il nostro cammino in questo mondo ci troviamo ad affrontare situazioni e momenti particolarmente difficili ed è soprattutto in queste circostanze che ci è data l’occasione per riflettere su alcune questioni e per portarci a casa qualche stimolo nuovo, farci venire qualche idea: sono occasioni per crescere come esseri umani. È di sicuro capitato a tanti, come potrebbe accadere a chiunque visto il funzionamento dei cicli della vita: prima ci troviamo nel ruolo di figli accuditi e accompagnati, poi piombiamo in quello invertito di chi invece accompagna e si prende cura, pensando che un giorno potrebbe capitare a noi di avere bisogno del supporto di qualcuno o di qualche struttura che ci presti assistenza.
È in queste situazioni che si evidenzia quanto la nostra società non sia sempre preparata a dare un supporto ben organizzato, basta girare per un ospedale per scoprire quanta solitudine ci sia e quanto sarebbe magari facile, con poco, aiutare nelle difficoltà. Ma basta anche magari scambiare due chiacchere con un collega volontario per scoprire mondi e situazioni difficili di disagio e difficoltà che non sempre sono note e supportate. Associazioni come Croce rossa e molte altre cercano di dare risposte a questi bisogni e non per niente uno slogan di Cri è “un’Italia che aiuta”.
Ma, tornando al “per chi”, ci siamo domandati se proprio all’interno di Croce rossa si potesse fare qualcosa oltre che per i vulnerabili che aiutiamo nelle nostre attività sociali e di emergenza, anche per i volontari stessi che si trovano a vivere queste situazioni di disagio. Basta davvero poco per trovarsi in difficoltà: un’improvvisa influenza, un genitore all’ospedale e l’altro magari con problemi cognitivi da gestire, una gamba rotta e nessuno in casa che ci possa dare una mano e l’elenco potrebbe essere lunghissimo.
Se esiste questo spirito di servizio verso l’esterno, perché non renderlo utile anche verso l’interno dell’associazione creando un sistema di mutuo aiuto? Da qui nasce l’idea di “Aiutiamoci”. Un servizio a cui un volontario in difficoltà possa rivolgersi per trovare aiuto e a cui naturalmente possa aderire per offrirlo.
Crediamo che sia un’occasione per cercare di mettere in pratica ogni giorno i principi che sono alla base del nostro Movimento, così come crediamo che possa essere il modo per insegnarci a chiedere l’aiuto di qualcuno. Non è sempre facile metabolizzare di non essere nelle condizioni di arrangiarsi da soli e fare il passo di chiedere, non siamo più abituati a farlo forse anche a causa dei cambiamenti della nostra società, sempre più individualista, sempre più “social” ma spesso solo nel mondo virtuale.
“Aiutiamoci” diventa un’iniziativa concreta all’interno del nostro gruppo Cri di Lavis a partire da oggi. Ci piace pensare che questo possa davvero portare ognuno di noi a riflettere sempre di più sulla famosa domanda posta all’inizio di queste righe. (ab)