O mia bela Madunina
(pubblicato sul numero tredici di “Ti scrivo”)
Chi non ha canticchiato la celebre canzone popolare milanese leggendo il titolo?
È stata proprio la bellissima città meneghina a ospitare gli Stati generali della gioventù il secondo week end di dicembre.
Una tre giorni all’insegna dell’innovazione e della crescita per il futuro dell’associazione e dei giovani della Cri che sono linfa vitale per il presente e per il futuro.
Gli Stati generali sono assemblee che si tengono a livello nazionale per discutere e analizzare le tematiche vicine all’associazione. L’ultimo di questi appuntamenti, relativo all’obiettivo strategico 5 che riguarda i giovani, ha avuto luogo a Milano dall’8 al 10 dicembre. Il Trentino ha inviato quattro volontari, tre rispettivamente in rappresentanza del comitato provinciale di Trento, del comitato di Trento e di quello della val di Fassa, più un volontario che si è messo a disposizione dello staff logistico e della comunicazione. Ai lavori hanno partecipato diversi esponenti dell’associazione e del mondo politico fra cui il presidente Cri e Ficr Francesco Rocca, il sottosegretario del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, onorevole Luigi Bobba e il vicepresidente della Cri Rosario Valastro, nonché il rappresentante dei giovani e vicepresidente nazionale Gabriele Bellocchi. Il tema caldo che ha animato il fine settimana milanese è stato soprattutto quello di identificare strategie chiare e innovative che porteranno l’associazione a crescere e a migliorare nella sua mission; inoltre all’interno dei lavori sono state presentate diverse proposte di modifica di quelli che sono i regolamenti e lo statuto, pareri che verranno presentati all’assemblea nazionale e a tutti i presidenti regionali per essere discussi e votati.
Il termine Stati generali arriva da lontano, già nella Francia prima della rivoluzione gli stati generali rappresentavano un momento, seppur poco bilanciato nel voto delle diverse parti, di incontro e scambio fra le tre classi sociali: nobiltà, clero e terzo stato, rappresentato dalla gente comune. Proprio con questo spirito ci si è affacciati agli Stati generali, con entusiasmo e positività, pronti per un momento di incontro con tutte le altre realtà nazionali. Non avere paura di sbagliare è stato senz’altro il filo rosso che ha accompagnato i lavori; i giovani, oltre a costituire il futuro, sono il presente, come tutti i volontari dell’associazione. Osare e non aver paura di sbagliare non sono termini presuntuosi ma ambiziosi che abbiamo voluto mettere al centro dei nostri lavori. Le sorprese nel fine settimana non sono mancate: gli Stati generali della gioventù hanno ospitato le delegazioni di altre società nazionali consorelle che hanno portato la loro cultura e la loro tradizione per farle conoscere e apprezzare anche a noi. Tre giorni davvero importanti e significativi che speriamo possano segnare il futuro dell’associazione già a partire dal 2018. (dg)