Una ricerca sociale per essere sempre più efficaci
Un Paese che non “sfrutta” i suoi giovani facendone protagonisti innovatori e propulsori
è un Paese destinato al declino
o, nel migliore dei casi, alla mera sopravvivenza
(pubblicato sul numero dieci di “Ti scrivo”)
Quali sono i bisogni della gioventù? Stiamo rispondendo efficacemente come Croce rossa italiana ai problemi che interessano la fascia più giovane della popolazione?
Due domande, certo, complesse, ma indispensabili per progettare interventi che abbiano un impatto importante rispetto al target di riferimento: la popolazione giovanile italiana con un’età compresa fra i 14 e i 31 anni.
Da molto tempo la modalità di lavoro è legata all’emergenza: succede qualcosa, progettiamo un intervento che tamponi la situazione. Insomma, come se ci trovassimo di fronte a una persona in arresto cardiaco subentrato dopo una lunga malattia cardiovascolare che non abbiamo voluto trattare in maniera preventiva, e quindi di fronte alla situazione emergenziale l’unica soluzione che possiamo attuare è un bel massaggio cardiaco, magari al ritmo di “Staying alive”.
E quindi, restando nella metafora, per essere efficaci dobbiamo prevedere un intervento preventivo che riduca il caso di arresto cardiaco. Ma come possiamo fare? Cercando di conoscere meglio la situazione, confrontandoci con esperti, sondando il terreno, facendo di fatto un lavoro da detective in incognito.
Ecco: questo è ciò che la Croce rossa italiana sta tentando di fare con l’aiuto dell’Associazione Ciessevi e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. L’iniziativa prevede di realizzare una ricerca sociale attraverso tecniche qualitative e quantitative per creare una fotografia d’insieme dei contesti sociali, territoriali, delle necessità e dei bisogni della popolazione giovanile tra i 14 ed i 31 anni. E la modalità prescelta è quella di raccogliere le opinioni attraverso un questionario con alcune domande chiave sui bisogni dei giovani.
In particolare i questionari sono tre, destinati a tre target più specifici: i volontari giovani Cri, i volontari giovani di associazioni che operano in Italia, e infine i giovani che non svolgono attività di volontariato. Il tutto per entrare il più possibile nel mondo giovanile.
I risultati della ricerca saranno utilizzati per la successiva pianificazione di risposte, nelle quali i ragazzi saranno sia i beneficiari delle iniziative, sia i soggetti promotori e attivi nel cambiamento.
Ogni regione ha il compito di raccogliere circa 320 questionari per un totale di 6.400 persone intervistate. Un campione rappresentativo e importante della fascia giovanile italiana.
In Trentino oltre alla somministrazione dei questionari, si sta procedendo alla realizzazione di alcuni focus group con i volontari e con ragazzi che non hanno esperienza di volontariato. Inoltre si sta procedendo a cercare di ascoltare i bisogni dei giovani entrando nelle scuole superiori per poter mappare al meglio anche il nostro territorio. Per gli studenti è stata predisposta una breve attività per comprendere la situazione dei giovani in Italia oggi e poi successivamente compilare in forma anonima il questionario. Infine si procederà ad alcuni momenti formativi destinati ai nostri volontari sulla progettazione partecipata e in seguito alla rilevazione dei bisogni del territorio.
Vogliamo lanciare questa sfida per poter rilanciare al meglio le attività che la Croce rossa italiana porta avanti verso la gioventù per essere sempre sul pezzo e per rispondere ai bisogni reali delle persone e delle comunità con cui abbiamo a che fare.
I questionari si trovano al link: www.cri.it/questionari. Per informazioni, invece, puoi scrivere a: giovani@critrentino.it. Contiamo sul tuo aiuto! (fc)