I clown si aggiornano ai “Nasini del Molin”
(pubblicato sul numero nove di “Ti scrivo”)
Con la sanità non c’è nulla da scherzare e lo sa bene il clown dottore, una figura che fa certamente di burle, giochi e balocchi gli attrezzi del mestiere, tuttavia consapevole della posizione in cui si trova e della delicatezza del ruolo che ricopre.
Un’apparente incompatibilità quindi quella tra i personaggi dal naso rosso e le rigorose istituzioni sanitarie, due mondi incontratisi quando i clown sono usciti dai teatri per portare il sorriso a chi più ne aveva bisogno.
Tutto ciò comporta che siano molte le competenze necessarie ad un clown dottore, spaziando da quelle artistiche, come l’improvvisazione o lo sviluppo del proprio personaggio, alle psico-socio-sanitarie, come la psicologia relazionale o la psicologia dell’umorismo.
Una formazione adeguata in questi ambiti si dimostra essenziale per poter intervenire efficacemente in realtà delicate come le zone colpite da calamità, le case di riposo o gli ospedali, luoghi e situazioni in cui svariate ricerche hanno verificato gli effetti benefici della clownterapia. Considerando per esempio l’ambito pediatrico, questa non si dimostra utile soltanto per alleviare lo shock nei più piccoli, ma contribuisce con lo stesso effetto anche nei genitori.
Quindi, “operatori del sorriso” si nasce? Certamente no, visto l’eclettismo della loro formazione, risultano necessari corsi preparatori e di aggiornamento.
A questo fine, nella nostra associazione, ogni anno viene organizzato almeno un evento formativo a livello provinciale, integrato a piacimento dalle varie unità territoriali con iniziative locali.
Quest’anno il gruppo di Lavis ha offerto il suo aiuto per l’organizzazione dell’aggiornamento provinciale; “I nasini del molin”: questo il titolo dell’evento che si terrà nel weekend di metà ottobre.
I clown, provenienti dal Trentino-Alto Adige (e sulla base della disponibilità, dalle regioni limitrofe), saranno infatti ospitati nel “Molin de Portegnac”, polo culturale ottenuto dalla rivalutazione di un vecchio mulino, situato in quel di Faver (Valle di Cembra).
Due figure di spicco per due attraenti workshop costituiranno la ricchezza dell’offerta formativa: Giacomo Anderle e Roberto Flangini, esperti di giocoleria e di clownterapia, professionalità utilissime a rendere una panoramica completa del mondo al quale gli “operatori del sorriso” si dedicano.
Il primo, attore noto per la grande esperienza nelle clownerie e per le importanti collaborazioni internazionali, già conosciuto dagli “Angeli Birichini” in occasione dell’aggiornamento dello scorso 22 gennaio; il secondo, psicologo di professione, presidente dell’associazione “l’Aquilone di Iqbal”, la quale, tra le varie attività di animazione sociale, pone particolare attenzione alla clownterapia (in cui egli stesso si applica appassionatamente), con operatori attivi in vari ospedali nazionali o coinvolti persino in progetti di gemellaggio con paesi esteri.
I due workshop dureranno circa tre ore e verranno riproposti in due sessioni, così da permettere a ciascuno di prendere parte ad entrambi.
Grandi competenze confluiranno quindi nei giorni del 14 e 15 ottobre nel vecchio mulino, così da garantire ai clown un proficuo avanzamento nel loro percorso di formazione.
Un tragitto impegnativo, non privo di momenti di sconforto, ma anche di soddisfazioni e di allegria, come quella che di certo non mancherà durante “Clown’s got Talent”, competizione a suon di giocoleria prevista per la sera del sabato e il pomeriggio della domenica. A questa parteciperanno alcuni clown che si esibiranno di fronte ai loro colleghi, in due momenti di divertimento e formazione riservati solo a loro. (gb)