Io e Anne. E un’altra Anne. E un’altra ancora.
(pubblicato sul numero nove di “Ti scrivo”)
La concezione di paradiso varia da persona a persona. C’è chi ritiene sia nei cieli, chi lo trascina in terra, chi lo trova in sé, chi negli altri. Sicuramente però il paradiso per un volontario di Croce rossa può avere solo e soltanto un aspetto, un enorme spazio idilliaco con molte più Anne presenti. Una vera maxiemergenza: una moltitudine di bambole per ogni soccorritore. Come approcciare così tanti richiedenti? Con quale protocollo? Meglio il cesira o lo start? Non importa, l’importante è essere rapido nelle valutazioni. La prima Anne è incosciente, peccato non poterne osservare il petto come vuole il protocollo blsd. La si mette in posizione laterale di sicurezza con un oggetto, la cannula, in bocca perché non soffochi. Per fortuna tutte le altre sono coscienti. La seconda perde sangue e non è irascibile. Escluse quindi le cause naturali, si procede a regalarle un braccialetto, che sia almeno largo 2 cm, e stringerlo bene a monte della ferita. Mi raccomando segnarle addosso l’ora, così non potrà dire che non le si regala mai niente. Un manichino mostra segni di shock. Solo una cosa rimane da fare, mettere in mostra la parte posteriore delle gambe sollevandole. Ad una bambola manca persino il respiro non appena si rende conto della presenza del soccorritore. In questo caso non è detto che sia un manifestazione di amore, potrebbe solo essere gelosa delle attenzioni riservate alle altre. Si va dunque a portarla in posizione semiseduta, con la schiena appoggiata e le gambe distese. In situazioni come queste è sconsigliato sostenerla a mezzaria con le mani, pur rispettando la posizione semiseduta. Una ulteriore si è rotta, colpi troppo forti. Metterla nella posizione in cui le fa meno male e procedere comunque è l’unica cosa giusta. Altre Anne possono presentare le più svariate situazioni, d’altronde il mondo è bello perché vario. In tal caso si può con cuore leggero consegnare loro un bracciale giallo e porle nella posizione più confortevole. Per coloro che vogliono riprovare il brivido della seduzione ci sono le bambole coscienti, che camminano e sono orientate nello spazio e nel tempo. Semaforo verde per loro.
Molto importante è farle sentire in qualche modo uniche, speciali. Non si sta parlando del supporto psicologico, che rimane fondamentale, ma di contrassegnarle con un braccialetto identificativo a tre cifre. Anne deve arrivare a ritenere che voi pensiate: ”Questa è la mia bambola. Ce ne sono tante come lei, ma questa è la mia. La mia bambola è la mia amante. È la mia vita. Senza di me la mia bambola non è niente. Senza la mia bambola, io sono niente.” (lpi)