A Lavis la storia di Henry Dunant diventa teatro
(pubblicato sul numero nove di “Ti scrivo”)
C’era una volta… e la fantasia prende il sopravvento, l’immaginazione colora fondali, aggiunge particolari. Entrano i personaggi con le loro avventure e i colpi di scena, tutto è possibile, ogni cosa è realizzabile.
È bello sognare e lasciarsi trasportare, costruire con la mente un mondo ideale dove ogni cosa trova il suo posto e non esistono errori, dove ognuno può realizzare il suo desiderio.
È un vero peccato doversi svegliare: per questo motivo sapere che la realtà che vi racconteremo sabato 30 settembre, attraverso una piccola rappresentazione alle ore 16 presso la Casa di Riposo di Lavis, supererà di gran lunga la fantasia non poteva lasciarmi indifferente.
Mi affascina da quasi vent’anni, e non mi annoia mai, raccontare il perché e il percorso di crescita della mia associazione, e nemmeno questa volta la Croce Rossa mi troverà nelle retrovie.
Non abbiate paura, credetemi, sarà una storia semplice che racconterà di Henry Dunant, uomo che non si è accontentato di vedere le sofferenze dei feriti in guerra alla metà del 1800, ma ha voluto fortemente creare delle società per soccorrerli senza distinzioni di razza, grado o nazione. Desiderio tanto forte da portarlo a cercare e incontrare i potenti di quel periodo per coinvolgerli e trovare il loro supporto.
Questa avventura vede coinvolti alcuni volontari della Croce Rossa del gruppo di Lavis che a vario titolo si sono resi disponibili nella preparazione. Ecco allora che ci si è ritrovati in molteplici serate per allestire le varie scenografie su grandi cartoni dipinti, rappresentanti un campo di battaglia e l’interno di una casa signorile che con piccoli accorgimenti si trasforma, per esigenze di copione, in una chiesa, ma anche altri oggetti che vedrete durante le scene.
Alcuni volontari si sono occupati di pensare al testo con le musiche che in vari momenti accompagneranno la storia. Fra di noi ci sono tecnici, attori, lettori e anche chi si occuperà delle riprese dell’intero pomeriggio.
Come ho già anticipato nelle precedenti righe non sarà un racconto impegnativo perché desideriamo che piaccia soprattutto agli ospiti della casa di riposo di Lavis ma anche ai bambini che ci piacerebbe si mescolassero in mezzo a loro.
Vorremmo che fosse un pomeriggio trascorso in serenità e per questo motivo il tutto sarà seguito da una semplice merenda insieme a loro; avremo inoltre la presenza degli operatori del sorriso del nostro gruppo.
Qualcuno potrà pensare che un momento come quello che vi ho appena illustrato sia un gesto infinitamente piccolo in un mare di necessità dell’epoca odierna, ma la verità è che se ognuno di noi mette in campo qualcosa con il cuore, guardando a chi ha di fronte e non al successo del risultato, quello che otterrà servirà a migliorare ognuno di noi, donatore o fruitore che sia.
Un modo come un altro per ribadire la convinzione di Henry Dunant che credeva nella capacità dell’essere umano di andare incontro all’altro “… poiché tutti possono, in un modo o nell’altro, ciascuno nella sua sfera e secondo le sue forze, contribuire in qualche misura a questa buona
opera”. (pm)