Una caccia al tesoro alla scoperta della Croce Rossa
(pubblicato sul numero sette di “Ti scrivo”)
Ho uno spirito competitivo, lo ammetto, per questo quando sono stata invitata a partecipare a una nuova avventura, venerdì 23 giugno, non ci ho dovuto pensare più di tanto per dare una risposta affermativa: insieme a Mara ed Eleonora, mi accingevo a rappresentare il Trentino nella prima Caccia al Tesoro all’interno delle manifestazioni che ogni anno si svolgono tra Solferino e Castiglione delle Stiviere per celebrare la nascita dell’Idea di Croce Rossa.
L’idea, che ha trovato immediatamente il sostegno di Roberto Antonini, è nata dalle menti fervide di Leda Mazzocchi, Presidente del Comitato Locale di Solferino, e del prof. Andrea Biancheria, profondo conoscitore delle vicende che hanno portato alla nascita della Croce Rossa nella speranza di avvicinare il volontario alla nostra storia in un modo diverso e coinvolgente.
La gara, che si è sviluppata dalle dieci del mattino fino alle sette di sera, era strutturata in tre fasi ben distinte.
La mattinata ci ha visto risalire Solferino fino a Piazza Castello dove si dovevano ritrovare delle tabelle esplicative da cui ricavare nomi e date, ma anche visitare l’Ossario dove andava risolto un enigma che, ammettiamolo, non siamo riuscite a decifrare.
A lungo abbiamo sostato al Memoriale, dove dovevamo trovare i nomi di alcuni stati di cui conoscevamo solo l’anagramma o gli alleati, per poi contare quante erano le formelle che ci ricordano quante sono le Società Nazionali di Croce Rossa nel mondo, alla data odierna 189. Siamo tanti, vero?
Altri i punti che ci ricordavano dove era stato condotto un ferito o dove si era svolto un sanguinoso combattimento o quante erano state le forze in campo.
Nel pomeriggio, dopo la pausa pranzo ci siamo trasferite a Castiglione delle Stiviere presso il Museo Storico, dove dopo una prima fase nelle vie della cittadina la gara si è svolta con una ricerca di oggetti nelle sale della struttura.
Colpo di scena, qui il caldo del mantovano ci ha giocato un brutto scherzo: Eleonora accusa un piccolo mancamento e si stende in autonomia a terra, tuttavia il malessere aumenta tanto da rivelarsi essere un colpo di calore e ci costringe a rallentare la nostra gara per prestarle soccorso. Decidiamo a questo punto di dividerci: mentre io mi fermo con la malcapitata vittima, Mara prosegue in solitaria.
Questa scelta, pur rallentando la nostra partecipazione, permette di riunirci nel finale per finire assieme la gara nella terza fase dove si devono risolvere due semplici enigmi.
Alla fine la nostra squadra è risultata classificata quarta. Se non ci fosse stato questo contrattempo, il nostro risultato finale sarebbe stato diverso? Nessuno di noi può dare una risposta a questo quesito, e in tutta onestà non è una classifica migliore che dà qualità alla nostra partecipazione.
Speriamo di aver onorato questa competizione con valori quali onestà e spirito competitivo e, in ogni caso, di aver rappresentato al meglio la nostra regione.
A giochi fermi ho rivissuto mentalmente le varie fasi della giornata, mi rimane la convinzione che chiunque di noi dovrebbe soffermarsi per riflettere in questi luoghi storici. Qui è nata l’idea di Croce Rossa e ogni via o angolo ci ricorda ancora che il principio di Umanità non deve conoscere limiti di razza o confini. (pm)