Lo sai quanto zucchero ti stai bevendo?
La nuova attività dei giovani della Croce rossa all’oratorio di Lavis
(pubblicato sul numero sette di “Ti scrivo”)
Chi mai, soprattutto in estate, rifiuterebbe un bel bicchiere di Coca Cola ghiacciata?
Già, praticamente nessuno. Soprattutto i più piccoli, che di bevande zuccherate e gassate ne bevono spesso e volentieri. Ma siamo davvero sicuri di sapere quanto zucchero vi è realmente contenuto e quali siano le conseguenze di questo sulla nostra salute?
Diverse ricerche in ambito nutrizionale se ne sono occupate e molte risposte sono già state date. Il responso è tutt’altro che rassicurante: bevendo un bicchiere di una delle più comuni bevande gassate sul mercato, assumiamo inconsapevolmente un quantitativo di zucchero non indifferente e i danni di questa dieta “iperzuccherina” spaziano da malattie dell’apparato cardiovascolare a problematiche a livello psicologico.
Tanto per citare una fonte autorevole, la documentazione edita dall’OMS parla chiaro: è fortemente raccomandata una riduzione dell’assunzione di zucchero tale per cui da esso derivi meno del 10% dell’apporto energetico giornaliero. Esemplificando, può stupire pensare che a un individuo adulto, con un apporto calorico giornaliero di 3000 kcal, sia sconsigliata l’assunzione di una quantità di zucchero contenuta di fatto in meno di tre bicchieri di Coca Cola.
Tuttavia, nonostante gli allarmi lanciati dai ricercatori, ancora troppe persone consumano queste bevande in modo inconsapevole.
Per rispondere a questa carenza divulgativa, alcuni giovani di CRI Lavis, si sono occupati della progettazione di un’attività dedicata ai più piccoli.
Questa è stata ospitata all’oratorio “don C. Brigà”, nell’ambito dei GRuppi ESTivi in svolgimento, dove gli stessi giovani hanno sperimentato la gestione della loro nuova opera.
Appena il tempo di disporre tutte le vivande sul tavolo, e i volontari si sono trovati circondati dai bambini. Un poco di sconcerto per la piccola età, qualche adattamento al programma ed erano pronti a cominciare.
Concluso il gioco rompi-ghiaccio, è stata presentata l’attività vera e propria ed ecco che pochi minuti dopo i piccoli partecipanti si dilettavano nella lettura delle tabelle nutrizionali. Il loro scopo era quello di individuare il quantitativo di zucchero contenuto in 250 millilitri di bevanda (volume standard di un bicchiere) e per ogni bibita versarlo in un apposito bicchiere, ma “a secco”, in assenza di liquidi. Scovato il valore sull’etichetta è quindi bastata loro una divisione per capire a quanti cucchiaini da tè era approssimabile per poi poter versare questo quantitativo nei contenitori trasparenti messi a loro disposizione.
Completata la procedura per ogni bevanda, queste sono state ordinate dai bambini in ordine crescente secondo il loro contenuto del dolcificante incriminato.
Il risultato è stato quindi una suggestiva barriera di bottiglie messe allo scoperto del loro contenuto da un esplicito bicchiere posto di fronte a loro, in assenza di liquidi che nascondessero il dolcificante diluendolo.
Per quanto possa sembrare, tutto ciò non aveva certo il fine di terrorizzare i più piccini, ma piuttosto di farli riflettere, obiettivo pienamente raggiunto come è emerso nel debriefing che ha seguito l’attività.
Nonostante l’inaspettata piccola età dei bambini, per la quale i volontari si sono visti costretti ad apportare delle modifiche considerevoli al programma, questi ultimi sono stati colpiti dall’interesse e dall’attenzione dimostrati. I partecipanti, oltre a porre domande interessanti, hanno infatti dimostrato di aver compreso e rielaborato il messaggio in modo maturo, oltre ovviamente a mostrare la loro naturale sorpresa di fronte ad una realtà di cui erano completamente all’oscuro.
Tutto ciò è una piccola dimostrazione del fatto che all’interno dell’obiettivo strategico 5, si sta realizzando un’importante evoluzione. I giovani, non solo si dimostrano propositivi nei confronti di nuove attività, ma si propongono di ampliare notevolmente l’offerta formativa portata all’esterno (forti della qualifica appena ricevuta, quella di operatore salute), rendendo in questo modo tangibile il motto “non solo ambulanza”. (gb)