Raid cross: in guerra per un giorno
(pubblicato sul numero sei di “Ti scrivo”)
Vi siete mai chiesti com’è vivere in un contesto di guerra? Sicuramente nonni e bisnonni possono raccontare alle nuove generazioni quali sono stati gli orrori e le tragedie delle guerre del Novecento, ma oggi siamo sicuri di conoscere a fondo com’è vivere ogni giorno sotto bombardamenti e attacchi?
I giovani della Croce rossa italiana di Lavis, in collaborazione con quelli di Rovereto, Pergine e Trento, hanno voluto portare la tematica delle guerre all’interno dell’assemblea di istituto del Liceo Classico Prati di Trento. Nella giornata di sabato 22 maggio, una ventina di studenti di età compresa fra i 15 e 19 anni hanno sperimentato come si affronta un contesto di guerra e come la Croce rossa, attraverso il diritto internazionale umanitario e le Convenzioni di Ginevra, tenta di rendere il conflitto tale da non coinvolgere la popolazione civile e tutelare i combattenti feriti in battaglia.
La giornata potrebbe sembrare noiosa: parlare per qualche ora di diritto, norme, regole e guerra a dei ragazzi risulterebbe sicuramente poco utile. Per questo motivo si è deciso di promuovere un gioco di ruolo, Raid cross, che tratta il diritto internazionale in maniera dinamica e attiva. Il fatto che sia un gioco non vuol dire che serve a divertirsi: lo spirito di questa attività è quello di stimolare riflessioni e pensieri sul tema dei conflitti, tematica estremamente attuale che si riflette non solo sull’apparato militare, ma anche sociale e culturale.
I ragazzi hanno avuto la possibilità, grazie alla bravura dei volontari dell’associazione che hanno simulato di essere soldati, di provare lo spavento, il disorientamento, il colpo di essere sorpresi alle spalle durante un attacco nemico. Gli studenti si sono trovati bloccati dai finti soldati che hanno spaventato i presenti con forti urla e sono entrati in scena prendendo d’assedio la palestra e catturando tutti i ragazzi. Una volta concluso questo momento, ai ragazzi è stato chiesto di descrivere le emozioni provate durante la simulazione. Sono inoltre stati preposti alcuni gruppi di riflessione sul tema del soccorso dei feriti sui campi di battaglia: i ragazzi dovevano attivamente soccorrere alcune persone ferite al fine di passare i principi della Croce rossa: una persona ferita in battaglia non ha nazione, religione, credo politico, ma va soccorsa indistintamente; alcuni pensieri sulle leggi che stabiliscono le modalità e i mezzi di attacco di un preciso target (la proporzionalità dell’arma rispetto all’obiettivo e il dubbio se ci possono essere vittime innocenti) hanno talvolta spaccato la classe. Nell’ultima parte del gioco, i ragazzi hanno provato ad essere operatori umanitari, testando tutte le difficoltà e le peripezie che occorre superare per trasportare viveri e medicinali alle popolazioni colpite dalla guerra.
Attraverso Raid cross, si mettono in luce i principi che muovono il movimento internazionale di Croce rossa e mezzaluna rossa, le convenzioni di Ginevra e il diritto in internazionale umanitario; solo con la consapevolezza e la conoscenza di questi elementi che sono alla base di tutte le società e le nazioni, si può pensare di crescere effettivamente come cittadini del mondo, sensibili alle tematiche di sofferenza e dolore, e concreti e attivi nel difendere il valore di umanità. (dg)