Gita al lago
Oggi gita al lago Grande di Avigliana.
Ha appena smesso di piovere e il cielo ricorda un bel quadro. Prenderò un caffè al bar e mi godrò il panorama mentre leggo il giornale ma delle urla lontane mi distolgono dall’ozio. Per fortuna qualcuno, più attento di me, ha già allertato i soccorsi: persone in una barca chiedono aiuto, una di loro è addirittura caduta in acqua.
In poco tempo arriva l’idroambulanza che cala una barella all’operatore Opsa: si è tuffato un attimo prima per soccorrere chi potrebbe affogare; portato a riva, il paziente viene immediatamente assistito da un volontario di Croce Rossa che nel frattempo è stato inviato in ambulanza dalla Centrale Operativa. Ora di nuovo verso il centro del lago a recuperare le persone in barca: si scopre così che anche queste sono vittime di un’attività fraudolenta (scarico di sostanze tossiche), che si è rivelata pericolosa e che ha causato loro ustioni su varie parti del corpo.
In un concatenarsi di fasi concitate (per questo le parole escono veloci una dopo l’altra), nuove grida: su un secondo molo a lato, altri due hanno bisogno di aiuto e presentano gli stessi sintomi dei primi.
L’emergenza si ingrandisce e si evolve, ora entriamo anche nel campo Nbcr, per questo viene allertato il nucleo che prontamente allestisce la tenda di decontaminazione e provvede alla vestizione degli operatori. In contemporanea, ravveduta la necessità da parte del centro di coordinamento, arriva e viene montato il punto medico avanzato (Pma).
Le vittime contaminate ora possono, svestite, entrare in doccia per essere decontaminate esternamente; poi, rivestite saranno accompagnate alla linea di interscambio con kit appositi dove verranno affidate ai soccorritori del Pma e saranno sottoposte ad accertamenti di tipo sanitario.
Sono spiegazioni stringate, che necessiterebbero di ulteriori approfondimenti per la complessità delle varie specialità, ma che ci fanno sicuramente comprendere che la formazione continua è più che mai necessaria. (pm)