Un’emergenza? Basta un numero: 112
(pubblicato sul numero sei di “Ti scrivo”)
C’è bisogno di un’ambulanza o dell’intervento urgente di un medico? C’è bisogno di spegnere un incendio o di recuperare un gatto su un albero? Serve l’intervento delle forze dell’ordine? Dal 6 di giugno è attivo anche in provincia di Trento il numero unico di emergenza. A cosa serve? Perché era necessario un altro numero oltre a quelli già noti? Cosa cambia? Non era più semplice lasciare tutto come prima? Dovremo ricordarci un ulteriore numero? Queste sono le tante domande che si sentono arrivare spontanee.
In realtà questo cambiamento serve a semplificare e rendere più efficace, rapido e preciso l’intervento. 112 è il Numero Unico Europeo di emergenza (NUE 112) ed è il numero che si dovrà comporre per contattare la Polizia di Stato (113), l’Arma dei Carabinieri (112), i Vigili del Fuoco (115), il soccorso sanitario (118) e sarà attivo 24 ore al giorno 7 giorni su 7.
La sua introduzione deriva da una direttiva europea che invita gli stati membri a dotarsi di un Numero Unico Europeo per le chiamate di emergenza assicurando agli utenti di telefonia fissa e mobile la gratuità della chiamata e la possibilità della chiamata anche senza la SIM attiva inserita nel terminale o in assenza di campo del proprio operatore (ma magari la presenza del segnale di altri operatori). È la stessa logica che regola il famoso 911 numero unico di emergenza negli Stati Uniti. Il 112 viene indicato come il primo livello di “PSAP” (Public Safety Answering Point – punto di risposta pubblico di sicurezza) che poi dispaccia le chiamate ai secondi livelli “PSAP 2” ovvero le centrali già esistenti 113, 118, 112, 115.
Il funzionamento è semplice. Se c’è un’emergenza, si chiama il numero 112, risponderà un operatore opportunamente formato che si occuperà di fare alcune cose fondamentali: verificare l’attendibilità della chiamata identificando il chiamante; geo-localizzare l’evento sul territorio in maniera precisa e puntuale tramite applicazioni software e tecnologie a supporto; inoltrare infine la chiamata alla centrale di competenza in base alla tipologia di emergenza. Il primo dubbio è proprio questo: ma non si perde più tempo cosi? In realtà la centrale unica fa da filtro a tantissime chiamate che altrimenti, se fatte direttamente alle centrali competenti, andrebbero a vuoto oppure non sarebbero attendibili ed occuperebbero il tempo prezioso degli operatori. La centrale competente viene sollevata da questa operazione di filtro e riceve dalla centrale 112 tutti i dati relativi al tipo di evento e alla sua localizzazione. Questo avviene in modo automatico attraverso sistemi software che collegano le centrali telefoniche ed i sistemi informatici utilizzati dalle centrali di secondo livello.
Per la Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, il nuovo servizio NUE 112 è dislocato presso le due sedi di Trento (in via Pedrotti nel palazzo sede anche della società Trentino Network e sede della centrale 118) e Bolzano. Questo per garantire la massima efficienza nella gestione delle differenze linguistiche e territoriali e per poter dare ridondanza al sistema di gestione del NUE con due centrali telefoniche tra di loro interconnesse su diversi percorsi in modo da garantire che una centrale si possa eventualmente sostituire con l’altra in caso di guasto.
Quindi cosa fare se abbiamo un’emergenza, di qualsiasi tipo essa sia? Chiamare il Numero Unico 1-1-2! Per il cittadino non cambierà assolutamente niente visto che le chiamate effettuate verso i numeri di emergenza esistenti (112, 113, 115, 118) verranno automaticamente inoltrate alla nuova centrale Unica di Risposta che a sua volta, dopo averle processate, le invierà alle centrali operative di secondo livello. (ab)