Bimabambulanza, il mondo dei grandi alla portata dei più piccoli
(pubblicato sul numero cinque di “Ti scrivo”)
È fatto noto che i bambini siano osservatori attenti e minuziosi e che la loro sana e spontanea curiosità li porti ad essere spettatori attenti e riflessivi riguardo tutto ciò che capiti e accada sotto i loro occhi.
Uno strumento così ingombrante e visibile come l’ambulanza di certo non viene esentato da tale analisi, che però, in una mente ancora priva di tanti contenuti come quella di un bambino, può creare dei dubbi cui non facilmente si riesce a dare risposta.
Perché il nome ambulanza è scritto al contrario sul retro della macchina? A cosa servirà quella specie di tavola da surf sulla quale le persone vengono legate come salami? Cosa vuol dire quando suona una sirena dell’ambulanza?
Cercando di immaginare e di dare una risposta a queste e alle altre tantissime domande che possono nascere nella mente dei più piccoli alla vista di un mezzo così tanto complesso per la sua struttura e per le circostanze in cui si richiede il suo utilizzo, dal 2014 il gruppo di Croce rossa di Lavis promuove, nelle scuole elementari della provincia, un progetto chiamato Bimbambulanza, che si pone l’obiettivo di spiegare, attraverso una modalità giocosa e un linguaggio affine a quello dei bambini, come funziona l’ambulanza e quali sono alcuni suoi strumenti fondamentali. L’impatto che il bambino normalmente ha con questo mezzo non può che essere negativo, magari in relazione a un incidente in cui è rimasto coinvolto un proprio caro. Il progetto ha quindi lo scopo di permettere a un pubblico giovanissimo di prendere confidenza con l’ambulanza e sentirla meno spaventosa qualora ci si dovesse imbattere in futuro.
L’attività ha inizio con la simulazione della chiamata al 118, attraverso la quale i bambini hanno la possibilità di constatare direttamente come e cosa l’infermiere della centrale operativa chiede alle persone che chiamano il numero dell’emergenza e come l’equipaggio e l’ambulanza vengono attivati.
In seguito le classi partecipanti vengono suddivise in gruppi, ciascuno dei quali si sposta nelle quattro stazioni preparate appositamente per spiegare e dare ai bambini la possibilità di toccare con mano e utilizzare, sotto la guida di un soccorritore qualificato, alcuni degli elementi di lavoro fondamentali dell’ambulanza.
Un ruolo fondamentale, quasi di collante dell’intero progetto, è rappresentato senza dubbio dalla presenza e dall’intervento dei clown di corsia, che accompagnano per l’intero percorso i giovani partecipanti, sdrammatizzando e rendendo quanto più piacevole e giocoso l’incontro con strumenti di cui certamente ci serviamo in momenti difficili.
È capitato infatti che tra i giovani uditori cui si approcciava la Bimbambulanza ve ne fosse qualcuno che avesse qualche reticenza a partecipare all’attività, per via di alcuni vissuti personali che lo avevano portato a un contatto diretto con l’ambulanza e che lo avevano profondamente segnato. Tuttavia, il contesto allegro, scherzoso e leggero nel quale si vuole svolgere il progetto sono spesso riusciti a vincere qualsiasi tipo di reticenza e rendere parte attiva e interessata anche chi inizialmente preferiva non partecipare.
L’inclusione attiva di tutti i bambini coinvolti è del resto l’elemento fondamentale e l’auspicio primario che i fautori della Bimbambulanza si prefiggono: soccorritori e i clown che ne danno vita devono fare in modo che tutti possano sentirsi protagonisti, anche chi magari nella classe si ritrova, per sua natura, più isolato e in disparte.
Quest’anno la Bimbambulanza si è già svolta a Revò il 20 di febbraio e a Seregnano il 4 aprile. Altri due appuntamenti sono previsti nel mese di maggio a Lavis e a Mezzolombardo.
L’entusiasmo, la voglia di sapere, la presenza attiva e costruttiva che si riceve in ritorno dai bambini nello svolgere questa attività dovrebbe farci capire che non devono essere esclusi a priori da situazioni che pensiamo essere solo appannaggio di adulti; la Bimbambulanza è un tentativo riuscito di trovare una chiave di lettura diversa e rispondente al loro registro, che rende i bambini parti consapevoli e non impaurite anche in situazioni critiche. (clr)