Una giornata con i migranti a Marco di Rovereto
Secchio, scopa, sacco nero, pala, terra e molti sassi. Parliamo di Croce rossa? Ebbene sì. Sabato scorso, al Campo profughi di Marco di Rovereto, è stata una mattinata diversa anche se potrebbe e dovrebbe essere la normalità. Obiettivo era collaborare con i residenti nella pulizia esterna ai moduli abitativi e alla sistemazione degli spazi adiacenti.
Ci siamo mescolati, abbiamo lavorato fianco a fianco ed il rosso della nostra divisa ad un certo punto è diventato un colore fra tanti altri e così mentre, insieme, si creavano le aiuole intorno agli alberelli del viale, abbiamo conosciuto Prospero che viene dalla Colombia e Abdul dalla Costa d’Avorio. Due provenienze da mondi lontani, anche fra di loro, ma persone con una speranza comune: un vivere migliore.
Successivamente, nel primo pomeriggio, nella sala pranzo è stata proposta una tombola alla quale hanno partecipato una trentina di ragazzi che hanno giocato entusiasti. Finiti i vari lavori, abbiamo allestito un piccolo rinfresco accompagnato da musica e balli. I ragazzi ci tenevano a farci sentire la musica del loro paese e hanno organizzato un piccolo concerto per i volontari di Croce rossa. Alternando balli e canti, sono arrivate le sei del pomeriggio e si è conclusa così l’attività. Un incontro, quello di sabato, divertente e spiritoso, che è anche riuscito a unire due culture molto diverse: un passo importante per un’integrazione vera ed efficace. (dg, gz, pm)