I genitori-attori campioni al botteghino: il gazebo si farà
(pubblicato sul numero quattro di “Ti scrivo”)
Un atterraggio brusco: così comincia il viaggio sulla Terra di due piccoli marziani e del loro maestro che, attraverso un itinerario mondiale, dall’Africa al Polo Nord, dal Messico alla Cina, li condurrà ad ampliare i loro orizzonti, contemplando l’eterogeneità delle culture e confrontandosi con esse.
Il gruppo, arricchito gradualmente da nuovi amici, cimentandosi nella danza della pioggia o in quella del drago, nel pattinaggio, nel gioco della piñata e nel mangiare con le bacchette scopre quindi la fratellanza messa in ombra dalle novità che inizialmente terrorizzano per la loro diversità.
Il messaggio è infine condensato nell’immagine dell’arcobaleno, costituito da colori tutti diversi che soltanto mescolandosi tra loro tingono il nostro mondo, portando a “emozioni, amicizia, amore”.
Questa in sintesi la trama dello spettacolo “Dove nasce l’arcobaleno” proposto il mese scorso dai genitori-attori dell’asilo di Lavis all’auditorium comunale.
Ne avevamo già parlato nello scorso numero, in quanto il ricavato della serata sarà interamente devoluto per lo sviluppo e sostegno delle ludoteche gestite dalla Croce rossa nel centro Italia, dove i piccoli terremotati possono ritrovare momenti di serenità.
A posteriori non possiamo che constatare il grandioso successo dell’iniziativa, sia sul versante spettacolo, finemente elaborato e curato (anche per quanto concerne le tecnologie impiegate), sia sul versante fondi, i quali permetteranno certamente l’acquisto di un intero gazebo, coronando l’ambizioso obiettivo che gli stessi artisti temevano di non raggiungere.
Ma torniamo indietro di qualche passo, prima che la destinazione dei fondi fosse stabilita.
Il gruppo di attori, dinamicamente formato dai genitori, da anni si occupa del mantenimento di quella che è ormai divenuta una tradizione.
Obiettivo principale? L’intrattenimento dei loro figli; i fondi raccolti in questa edizione sarebbero eventualmente stati investiti in materiale a loro necessario.
Ma quest’anno è stato diverso dagli altri: scosse sismiche, precipitazioni eccezionali, intere comunità sfollate. Così questi genitori non hanno potuto voltare le spalle alle famiglie e soprattutto ai fanciulli di queste terre, di certo più bisognosi del medesimo materiale.
Da qui la volontà di prestare aiuto, l’afflizione per la mancanza di contatti con le scuole locali, la decisione di rivolgersi a Croce rossa.
Scosso dall’accaduto e preoccupato della scarsa lungimiranza dei media, il gruppo si è quindi adoperato per dedicare ai propri figli tempo e passione, concretizzati in lunghi pomeriggi preparatori (protrattisi per svariati mesi), e ha deciso di devolvere tutti i fondi raccolti ai più bisognosi.
In seguito allo spettacolo, i genitori hanno esplicitato le loro intenzioni e il progetto è stato presentato da una volontaria del nostro comitato entrata in contatto diretto con la realtà delle ludoteche.
Importanza è stata attribuita alla forte valenza umana dell’intera iniziativa: quella dei genitori nei confronti dei loro figli, disposti ad investire tempo e fatica per costruire qualche cosa di bello, ma considerabile futile da molti e quella di una comunità che non abbandona all’oblio il passato, ma che proattivamente presta aiuto.
Le ludoteche si stanno infatti dimostrando sempre più utili nel supporto e rilancio di società esauste, in cui restituire benessere ai più piccoli significa anche allentare il dolore dei più grandi.
Fortificare a cominciare dalle fondamenta, dal futuro, dalla gioia, aspetto che il gruppo di genitori-attori ha saputo valorizzare. (gb)