La raccolta (e la lunga vita) dei tappi di plastica
(pubblicato sul numero tre di “Ti scrivo”)
Ciao a tutti! Mi presento, sono il tappo di plastica di una bottiglia di latte. Faccio parte di una grande famiglia e ho molti fratelli, zii e cugini: i tappi delle bottiglie delle bibite, quelli dell’acqua minerale e dei succhi di frutta, quelli dei flaconi di detersivi e shampoo, quelli di penne e pennarelli. Ci siamo sicuramente visti in giro! Sono tondo e colorato. Sono fatto di polietilene, ma non spaventatevi: non è una parola pericolosa! La plastica che mi compone è preziosa perché facilmente, e più volte, riutilizzabile. Non me ne vogliano le mie amiche bottiglie che sono fatte di PET, cioè Polietilentereftalato, che sembra un nome quasi più pericoloso del mio. Il materiale di cui sono fatto è proprio diverso dal loro come lo è il nostro processo di riciclaggio. Posso trasformarmi in un vaso per i fiori, in una cassetta per la frutta, in una comoda sedia da giardino. Su di me e sulla raccolta dei miei fratelli sono nate molte leggende metropolitane. Qualche anno fa fece molto scalpore la storia di un disabile che si era impegnato a collezionare molti di noi, sembra quasi 5 tonnellate, per avere in regalo una carrozzina. Aveva poi scoperto che non esisteva nessuno che gli avrebbe donato qualcosa. Ora le cose sono cambiate e molte associazioni raccolgono tappi per scopi benefici. Una delle più famose è in Francia. Si chiama Bouchons d’Amour, Tappi d’Amore, ha 97 punti di conferimento gestiti da volontari e ha raccolto negli anni circa 485 milioni di tappi. Ma non dovete spedirci tutti in Francia! Anche i miei amici di Croce Rossa di Lavis raccolgono tappi nella loro sede. Dalla nostra vendita è possibile guadagnare qualche soldino: pensate che 400mila dei miei fratelli possono valere dai 150 ai 200 euro. “Sono tantissimi tappi!”, direte voi. Si, dobbiamo proprio essere in tanti per farci valere. Ma lo sforzo vale la candela? Certamente! Innanzi tutto una raccolta differenziata corretta può salvare l’ambiente che ci circonda, quell’ambiente che tutti condividiamo e che deve essere il nostro comune interesse. Inoltre può aiutare a sostenere economicamente qualche iniziativa solidale, e anche questo è un ottimo motivo. Una combinazione perfetta tra senso civico, educazione a un corretto riciclo e sensibilizzazione verso gli altri. (mr)
Non prendiamo tappi… per lanterne!
Se volete contribuire alla raccolta differenziata dei tappi, potete conferirli nella sede di Croce Rossa di Lavis. Sono molti gli enti e le associazioni che in Italia si occupano del ritiro di questi materiali per poterli rivendere, questo perché i tappi di plastica non sono considerati rifiuti urbani e quindi non devono essere necessariamente ritirati dagli appositi consorzi di raccolta. È sempre importante capire se dietro la raccolta c’è un ente serio e quali sono le sue finalità. Solo così non rischierete di prendere… tappi per lanterne! Se siete curiosi di come sia possibile riciclare le varie componenti plastiche potete visitare il sito www.corepla.it del consorzio nazionale per la raccolta e il riciclo dei materiali plastici. (mr)