Ludoteche da campo: si torna a giocare dopo il sisma
(pubblicato sul numero tre di “Ti scrivo”)
Vedendo una tenda di Croce Rossa, la prima immagine a invadere la mente potrebbe essere quella di un’angusta infermeria. Spesso infatti, viene data per scontata la relazione (seppur stretta) tra la Croce Rossa e il soccorso sanitario, finendo col trascurare quelle che sono le altre necessità in caso di grandi emergenze.
Come affermato da Costantino Camblor, presidente del comitato CRI di Cepagatti (Pescara), benché Croce Rossa sia stata chiamata nelle zone terremotate per occuparsi del soccorso sanitario, questa si è trovata a fronteggiare anche “l’esigenza di garantire ai bambini del campo e alle loro famiglie momenti di svago e spensieratezza”.
Daiana Mattioli, anch’ella del comitato di Cepagatti, ha aggiunto che “trascorsi mesi dal sisma, la paura resta infatti un sentimento molto forte e per questo risulta fondamentale ripristinare un clima di normalità tra le persone, vivendo in comunità e supportandosi vicendevolmente”.
Ma cosa fare per i più piccoli? Per loro è stata allestita a poche settimane dal sisma in una tenda a Grisciano (frazione di Accumoli) la prima ludoteca chiamata “L’Angolo di Henry”.
Può sorprendere la spontaneità che ha condotto all’idea: un giovane volontario ha dato un foglio e dei colori a un bimbo, per poi trovarsi letteralmente circondato dai suoi compagni.
In seguito all’emergenza meteorologica, l’angolo è stato spostato nella località marittima di Giulianova (Teramo), sulla costa abruzzese, nella quale in quel periodo sarebbero stati più di 600 i bambini che, a causa dell’inagibilità delle scuole, non disponevano di un luogo di studio e ritrovo.
L’iniziativa è nata quindi per sopperire almeno in parte a tale mancanza, con l’obiettivo di istituire luoghi di aggregazione e svago per i fanciulli tra 5 e 10 anni.
Visto l’apprezzamento e la crescente richiesta di ludoteche, che stanno fiorendo nelle località di Giulianova e Pievebovigliana (Macerata), la Sala Operativa Nazionale ha lanciato lo scorso 24 gennaio un appello a tutti i volontari maggiorenni, dotati di “Percorso Gioventù” (se giovani) o eventualmente di esperienze pregresse con bambini, per garantire assistenza nelle strutture.
Il tutto non sarebbe infatti possibile senza i volontari che, con temperanza, pazienza, ma anche molta passione, non solo apportano il loro piccolo (grandissimo) contributo, rendendo di fatto tutto ciò possibile, ma attraverso lo stesso trasmettono ai piccoli fruitori il valore universale dell’umanità. (gb)