Il Rapporto Immigrazione del Cinformi: uno spunto per trasformare il fenomeno migratorio a favore del territorio
(pubblicato sul numero tre di “Ti scrivo”)
Lo scorso 16 febbraio, la Provincia Autonoma di Trento ha pubblicato il Rapporto Immigrazione del Cinformi, che da anni offre una fotografia della situazione relativa ai “nuovi cittadini” nel territorio trentino, con lo scopo non soltanto di offrire dei semplici dati statistici o numerici ma anche alcuni spunti utili per quanto riguarda la dimensione amministrativa e sociale del fenomeno migratorio.
Se è vero infatti che nel lessico comune il termine “migranti” viene spesso associato ai richiedenti asilo e protezione internazionale, tuttavia esiste una consistente componente, il cui numero negli ultimi anni è rimasto stazionario (oggi pari a 48.446 stranieri residenti in Trentino) che, attraverso le proprie scelte di vita, quali il ricongiungimento con la propria famiglia, la scelta di far nascere e crescere i propri figli in Italia e il passaggio alla cittadinanza italiana, manifestano la propria volontà di mettere in atto una presenza più stabile e continuata nel territorio provinciale.
La presenza di questa componente migratoria, che di fatto costituisce il 9% della popolazione locale, si ripercuote inoltre nel settore lavorativo del territorio con risvolti positivi e negativi. Se da una parte gli immigrati residenti costituiscono una risorsa fondamentale nell’economia locale (in agricoltura 3 assunzioni su 4 si riferiscono a stranieri, nell’industria quasi 1 su 3, nei servizi 1 su 4) e nei lavori di cura assistenza (su cinque persone, quattro sono immigrate), tuttavia, dall’altra parte questi sono assunti prevalentemente con contratti a tempo determinato o stagionali, con un tasso di disoccupazione pari al 17,5%.
Da ultimo, la presenza sempre più crescente e capillare di donne straniere in Trentino accresce la necessità di una loro reale integrazione, anche attraverso l’inserimento nel mondo del lavoro, già avviata ma certamente ancora fortemente minoritaria rispetto a quelle italiane. (clr)