Azioni verso post su social network
Condividiamo con piacere la circolare 3865/U del Comitato Nazionale della Croce Rossa Italiana che ha ribadito l’esigenza di un uso adeguato dei social network da parte dei Soci.
Alcuni comitati CRI hanno posto a questa Presidenza la questione relativa all’utilizzo, da parte dei Soci, delle proprie pagine personali dei social network per diffondere commenti di stampo palesemente razzista e xenofobo, in diretto contrasto, tra l’altro, con l’azione umanitaria della Nostra Associazione.
A tal fine si intende chiarire, in maniera ferma e definitiva, che la qualità di Socio della Croce Rossa Italiana è incompatibile con l’utilizzo di espressioni razziste o xenofobe o, comunque, con la diffusione di contenuti che incitano all’odio o che costituiscono apologia di reato.
Un comportamento siffatto è sanzionabile a termini di regolamento, anche nel caso in cui, sui social network, il Socio non utilizza la propria fotografia o immagini che richiamano l’appartenenza all’Associazione. Si tratta di una condotta, infatti, che lede ipso facto l’articolo 10 dello Statuto, a norma del quale “l’adesione ai Principi Fondamentali è condizione per l’iscrizione alla Croce Rossa Italiana”.
Diversa questione riguarda la diffusione di contenuti politici, religiosi o filosofici: tale comportamento – ove non travalichi i limiti di cui sopra – è assolutamente legittimo. In questi casi, come previsto dal Codice etico, il Socio dovrà aver cura di tenere indenne l’Associazione da commistioni, specificando che le proprie idee non coinvolgono la CRI o eliminando qualsiasi riferimento, anche in termini di immagini di divise o utilizzo di emblemi, dalla propria pagina personale.