Una “task force” contro la contaminazione
(pubblicato sul numero uno di “Ti scrivo”)
C’è un gruppo di volontari superspecializzati che mai vorremmo vedere realmente in azione sul territorio. La formazione è continua, gli addestramenti si susseguono incessantemente, mezzi e attrezzature sono tenuti aggiornati e in perfetta efficienza, una “macchina da guerra” pronta ad intervenire in tempo reale in caso di allarme per rischio nucleare, biologico, chimico o radiologico (da qui l’acronimo Nbcr).La Croce Rossa del Trentino, con i suoi trenta operatori attivi, può contare su una delle squadre più professionali a livello nazionale, in “prima partenza” per eventi in tutta Italia. Competenze di elevato livello raggiunte in anni di studio, di applicazione e di costante aggiornamento e confronto. Non a caso proprio a Trento è stato istituito il Centro nazionale di formazione Nbcr, l’unico in ambito Cri, col compito di preparare istruttori e operatori. Questa opera con la supervisione del Referente nazionale dei soccorsi Nbcr, il maestro istruttore Sergio Bonadio: “In campo Nbcr abbiamo mosso i primi passi negli anni 2002/2003, quando non esistevano ancora norme precise cercando di raccogliere e rielaborare le esperienze maturate in altri ambiti. Nel 2007, in occasione del Campo nazionale di Silvi Marina, siamo partiti col primo Corso nazionale per operatori Nbcr a seguito del quale è stato possibile organizzare Nuclei operativi in varie zone d’Italia. Ma è col 2011 che si è portata a compimento la prima fase del processo formativo con l’avvio di regolari aggiornamenti a favore dei Nuclei e relativi operatori”.
Si può dunque dire che il Trentino con il suo Centro di formazione nazionale costituisce la spina dorsale dell’Nbcr di Croce Rossa.
“Sì, le bozze di nuovi protocolli operativi partono da qui, così come le proposte di percorsi formativi o gli studi su mezzi e materiali di futuro impiego. Un lavoro che ovviamente prevede anche la collaborazione e il confronto con esperti esterni. Va comunque detto che il nostro approccio alle emergenze Nbcr è di carattere sanitario, ci concentriamo cioè sulle operazioni di decontaminazione delle vittime, dirette e indirette, dell’evento”.
Come si svolge e in cosa consiste un intervento Nbcr?
“Non è come nei film, dove suona l’allarme, le squadre partono e in breve tempo sono operative sul posto. Il nostro intervento è subordinato al via libera da parte dei Vigili del fuoco che devono delimitare le aree e già questa è un’operazione complessa. C’è da tenere presente la tipologia dell’evento, l’orografia della zona, le condizioni meteorologiche e la possibilità che il vento cambi direzione. Solo dopo questa prima fase le nostre squadre, già allertate e presenti in zona, possono entrare in azione. Noi andiamo a posizionarci in una fascia intermedia, definita tiepida, tra l’area calda, a rischio contaminazione, e quella fredda, in zona sicura. L’intervento consiste poi nella presa in consegna delle vittime al confine con l’area calda, il passaggio sotto una doccia decontaminante o la specifica decontaminazione in caso di presenza di particelle radioattive, la vestizione e la consegna al Posto medico avanzato al confine con l’area fredda. Il tutto osservando protocolli molto rigidi”.
Come è composta la struttura? E quali sono i tempi di attivazione una volta giunti sul posto?
“Il record è di venticinque minuti, ma realisticamente dobbiamo prevedere almeno mezz’ora o poco più. Ci sono infatti da scaricare e da allestire tre strutture destinate alle docce di decontaminazione per le vittime, alla decontaminazione degli operatori ed alla vestizione degli operatori. In questa fase ci sono tre figure di particolare importanza: il Coordinatore dell’area tiepida che segue tutte le fasi dell’intervento, il Coordinatore logistico che sovrintende l’allestimento della struttura, il Coordinatore dei dispositivi di protezione individuale che ha competenza sulla vestizione degli operatori e il Coordinatore delle operazioni di decontaminazione. Le nostre strutture sono in grado di trattare da centoventi a centocinquanta vittime all’ora. Al termine del percorso le vittime vengono rivestite con tute sterili e consegnate al personale del Posto medico avanzato per il successivo trattamento sanitario e per l’eventuale trasferimento all’ospedale”.
Per il futuro?
“Il futuro è nelle mani dei nostri istruttori e dei nostri operatori che già hanno dato dimostrazione di competenza ed efficienza. Ora attendiamo le nuove leve che usciranno dal corso di febbraio alle quali garantiamo un percorso formativo in costante crescita e di sicuro interesse”. (gip)
Nbcr in Trentino: primi tra i primi
Il riconoscimento è ufficiale: la pubblicazione “Operational Plan & Budget 2016 CBRN Emergency preparedness” dell’Ifrc, Federazione internazionale delle Società di Croce rossa e Mezzaluna rossa, indica la Croce Rossa Italiana come la Società Nazionale con il più alto livello di preparazione e risposta in caso di eventi rientranti nella casistica Nbcr. Riconoscimento pienamente meritato e grande soddisfazione per la scuola trentina che rappresenta la spina dorsale, il cuore pulsante della formazione a livello nazionale. Riconoscimento che ha spinto i Soccorsi Nbcr della Cri a spingersi oltre. Il risultato è la nascita del Gost, Gruppo operativo di supporto tattico, una squadra di superesperti abilitati dopo una severa selezione, dal punto di vista tecnico/operativo e da quello della prestanza fisica. Attualmente è composto da oltre quaranta volontari abilitati, tutti concentrati nell’Italia settentrionale, la metà sono in Trentino. Il Gost, risorsa a disposizione della Sala operativa nazionale e coordinato dal referente Sergio Bonadio, interviene in prima battuta in supporto ai Nuclei locali in caso di eventi su tutto il territorio nazionale e ha già dato buona prova di sé garantendo l’operatività in occasione del recente Expo e altre manifestazioni ad alto afflusso di pubblico. L’obiettivo è quello di estendere il servizio anche al Centro e al Sud. (gip)
Un nuovo corso a febbraio
Un nuovo corso per operatori Nbcr è alle porte, si svolgerà in due fine settimana lunghi, dal 3 al 5 e dal 17 al 19 di febbraio presso l’Area addestrativa della Protezione civile a Marco di Rovereto, iscrizioni entro il 21 gennaio. Il corso, della durata complessiva di 44 ore, formerà venti operatori sia in ambito tecnico che sanitario, per questi ultimi necessaria l’abilitazione Tssa o equipollenti titoli professionali, per tutti obbligatorio il titolo di Operatore per l’emergenza (Opem). Ai partecipanti è richiesto un parziale rimborso delle spese organizzative. Ma attenzione, il corso non è per tutti: i partecipanti dovranno esibire il certificato di idoneità medica e garantire determinate prestazioni fisiche. Per ulteriori informazioni clicca qui.