Futuro
Previsione, prevenzione, soccorso, ripristino: sono le quattro fasi che definiscono gli interventi, all’interno di un progetto di Protezione Civile, per cercare di prevenire o, come in centro Italia, agire con efficacia in una maxi emergenza.
Siamo ancora in emergenza, nella fase di soccorso, ma dialogando con la gente senti trasparire già la parola “domani”.
È il caso di Giorgio. Il gancio per iniziare a parlare con lui è un gatto presente al di fuori del bar (l’unica struttura agibile) adibito a mensa dei locali. Io ne ho uno che mi aspetta a casa, scopro che anche lui ce l’ha e dopo lo scambio di foto inizia a raccontare.
Rumeno, abita e lavora a Castel Sant’Angelo da 15 anni. Qui ci sono vari allevamenti di trote e il terremoto di agosto ha rischiato di compromettere seriamente la sua attività, ma ora seppur tra mille difficoltà il lavoro è ripreso. È sposato e ha un figlio, Cătălin, di 13 anni, che frequenta la terza media. La notte del terremoto, dopo la scossa dell’1.36, lo ha trovato confuso, in mano un cuscino con cui spingeva contro il muro della camera.
È molto fiero di suo figlio, traspare dalle sue parole. Alla mia domanda se sa già cosa farà da grande mi confida che vorrebbe fare la scuola per entrare nella forestale; l’importante è che sia felice.
Proiettarsi al domani, avere un sogno e scoprire che è possibile ripartire. (pm)