L’iniziativa dei giovani “Se bevo non guido”
(pubblicato sul numero zero di “Ti scrivo”)
I dati ISTAT parlano chiaro: 3400 sono le vittime che si contano nel giro di un anno sulle strade italiane. Per questo motivo lo scorso 19 novembre i Giovani della Croce Rossa del Trentino, in occasione della Giornata Nazionale in ricordo delle vittime della strada, hanno portato nelle piazze, nei bar e nelle discoteche attività di sensibilizzazione e prevenzione sul tema della sicurezza stradale. Una delle cause maggiori di incidente stradale è la guida in stato di ebrezza e sotto effetto di stupefacenti. I giovani della CRI Lavis e Rovereto, con diversi volontari, hanno promosso presso il locale Suite Café, nel centro storico a Trento, una serie di attività sul tema della sicurezza stradale, in una serata dal titolo “Se bevo non guido”.
Dai quiz patente al simulatore per i riflessi, dalla prova di speciali occhiali a distorsione ottica, che simulano lo stato di ubriachezza, agli alcol test gratuiti. Infine, all’interno della saletta che il locale ci aveva riservato, è stato allestito un tavolo con una macchina per i riflessi. Il gioco consisteva nel premere un pulsante appena sulla macchina appariva la luce rossa; veniva quindi calcolato il tempo di reazione simulando così un’ipotetica situazione di emergenza dove occorre frenare e fermarsi immediatamente. Sono state offerte inoltre prove con alcol test digitale e monouso, mostrando ai ragazzi come funzionano i due dispositivi e come – quando apparentemente sembra di aver bevuto poco – di fatto il tasso alcolico è più alto del limite di legge.
Circa una sessantina di giovani, clienti del locale, hanno partecipato all’attività incuriositi e interessati.
La serata ha portato ottimi risultati: il messaggio sembra essere stato recepito, tanto da convincere alcuni gruppi di amici a scegliere chi di loro sarebbe rimasto “a secco” di bevande alcoliche per riportare a casa sani e salvi gli altri compagni di avventura.
Ancora una volta, Croce Rossa – anche se nel piccolo di quel locale – è riuscita nel trasmettere un messaggio che salva vite umane: il dramma degli incidenti d’auto non si limita a colpire solo le persone direttamente coinvolte, ma anche e soprattutto i parenti, gli amici, le famiglie e tutte le persone vicine alle vittime. (dg)