Pulizie al campo
Giovedì 24.
Oggi turno Green Staff, si potrebbe chiamare White Staff, turno pulizia.
Si inizia la mattina pulendo la mensa dopo la colazione, segue pulizia bagni (lavabi, WC e docce), pulizia tende e perimetro (i cestini fuori della tende e le cartacce su tutta l’area del campo). A mezzogiorno pulizia mensa, perimetro e tensostruttura (la tenda della mensa e della cucina). Un’altra squadra farà i bagni alle 18.00 e poi la cena.
La pulizia in questo contesto è come quella delle nostre ambulanze e delle nostre sedi: vi si può applicare la teoria della relatività di Einstein. Quello che è pulito per uno non lo è per l’altro, quello che è indispensabile fare per uno è superfluo per l’altro.
Non mi riferisco in alcun modo alla squadra con la quale ho lavorato oggi – in gamba – ma anni di pulizie comuni mi hanno convinto che ognuno di noi affronta questo impegno con filosofie diverse. Prendiamo il mocio, ad esempio: c’è chi pensa di ottimizzare riempiendo d’acqua entrambi gli scomparti del secchio o chi fa lo sportivo in cerca di record: 10 mq con una strizzata o 50 mq con un secchio d’acqua.
I bagni e le docce nel campo sono pulite e riscaldate, l’acqua calda non manca mai.
Finita la mattina, già che sono in ballo e la giornata è bella, decido di pulire la nostra tenda. Apro tutte e quattro le porte, metto le cose a terra di ciascuno sulla relativa branda, le sposto, spazzo e passo il mocio. In tenda siamo in 8, entriamo ed usciamo con gli scarponi, fuori se va bene c’è ghiaia. Altrimenti terra. Bisogna pulire ogni tanto altrimenti è un disastro. (nm)
PS: In mensa a pranzo incontro il sig. Luigi. È un po’ agitato, ha dimenticato alcune medicine a casa e deve andare a prenderle…